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Ci sono due indagati nell’inchiesta per l’incendio della Italpannelli di Ancarano. Il sostituto procuratore titolare del fascicolo, Stefano Giovagnoni, ha iscritto nel registro degli indagati i due operai che, per conto di una ditta esterna, stavano effettuando un lavoro di elettrosaldatura sul soppalco dell’azienda. Nei loro confronti l’ipotesi di reato contestata dalla magistratura teramana è di incendio colposo. L’area interessata dal rogo di oltre una settimana fa resta sotto sequestro: gli organi inquirenti necessitano di ulteriori approfondimenti tecnici in loco per ricostruire cosa sia accaduto esattamente quel giorno. E tentare di rispondere alla domanda: su cosa si sono finite le scintille della elettrosaldatrice usata dai due operai? Vi erano dei solventi tra i vari pannelli? Le indagini proseguono. Intanto, la procura ha concesso il nulla osta per consentire l’accesso, all’interno della zona andata in fiamme, per effettuare la messa in sicurezza, la rimozione di eventuali rifiuti pericolosi e la bonifica. La Italpannelli, per questo, ha contattato la stessa azienda che effettuò la bonifica del terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino a fuoco l’estate scorsa. Ma tutta l’area resterà sequestrata fino a quando il pm Giovagnoni non avrà emesso parere favorevole. Intanto, da Asl, Arta e Izs, si attendono man mano i dati definitivi sui campionamenti fatti su aria, acqua e alimenti a ridosso della Italpannelli e non solo. Come confermato nel summit di ieri in Prefettura, man mano che arriveranno informazioni sufficienti dagli organi tecnici incaricati di certificare lo stato dell’arte e il grado di contaminazione o meno degli alimenti, i divieti di consumo verranno via via modificati e alleggeriti. Per adesso, i dati sarebbero incoraggianti. Ma si attende l’ufficialità. GUARDA IL VIDEO DEL DRONE SULLA ITALPANNELLI DI ALTERIPRESE.IT (CLICCA QUI)