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Un centinaio di cittadini provenienti da Sant'Omero contrari alla realizzazione di una piattaforma per il trattamento dei rifiuti differenziati nella frazione di Poggio Morello, ha dato vita ad un sit-in, questa mattina in via Passolanciano a Pescara, in occasione della conferenza dei servizi che vede all'ordine del giorno l'esame del progetto. I cittadini, riuniti nel comitato 'Punto e accapo', sono arrivati a Pescara con un pullman e auto private, e hanno ricevuto man forte da una delegazione della Coldiretti di Nereto. I manifestanti hanno esposto diversi striscioni, tra i quali uno con la scritta 'Fermiamo il mostro, Poggio Morello si ribella' e un altro con la frase 'Salviamo il fiume Salinello dai rifiuti, no alla piattaforma in zona alluvionale'. "Se questo progetto passerà, arriveranno da tutta Italia 105 mila tonnellate di rifiuti speciali l'anno - dice Mauro Di Addezio, vice presidente del comitato - in una zona che si trova ad un chilometro da un asilo, in mezzo alle case della frazione, a ridosso del letto del fiume che ha già subito varie esondazioni e a pochi metri dal nucleo del paese e da alberghi e agriturismi". Di Addezio, che oggi gestisce un'azienda di allevamento ma che in passato ha lavorato a lungo nel settore, denuncia gravi rischi ambientali e per la salute: "Le polveri pesanti rilasciate dai metalli triturati sono gas più leggeri dell'aria e restano in sospensione. Inoltre nella zona non ci sono fognature né depuratori, queste attività portano topi e non è stato fatto alcuno studio sull'impatto a livello sanitario né sul rischio di incendi". Il vicepresidente del comitato, inoltre, avanza ombre sulla società Magis Energreen srl, che ha presentato il progetto per realizzare la piattaforma su un'area ampia 16 mila metri quadrati. "Non è stato presentato un business plan e non riusciamo a comprendere quali garanzie possa offrire una società composta da due persone, con un capitale sociale di 20 mila euro, nella gestione di un affare da diversi milioni di euro - punta il dito Di Addezio -. Senza contare che uno dei personaggi coinvolti in questa vicenda, Maurizio Minichilli, è già stato condannato a 5 anni e mezzo, in primo grado, per traffico illecito di rifiuti". Nel mirino del comitato anche l'amministrazione comunale di Sant'Omero: "Questo progetto è del 2014, la prima pubblicazione della Regione risale al 2015, ma noi ne siamo venuti a conoscenza soltanto un mese fa. Solo in seguito al nostro intervento e alle nostre pressioni il Comune si è allineato alle nostre posizioni, ma adesso rischia di essere troppo tardi". A sostegno dei cittadini di Poggio Morello anche la Coldiretti di Nereto. "Ci schieriamo a difesa di un territorio a vocazione prettamente agricola - spiega il responsabile Pierpaolo Seca -. Sant'Omero è città dell'olio e in questa zona, ricca di ortaggi e vigneti, operano diverse aziende agricole biologiche, dunque non è possibile distruggere un'economia con questo autentico mostro".