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IMG-20160608-WA0007Nessuna minaccia, nessuna ritorsione. Nino Mario Presutti, il direttore della motorizzazione di Chieti, vittima di un agguato a pochi metri da casa sua in via Piave a Silvi, non riesce a spiegarsi quanto accaduto: quello scooter che si avvicina alla sua Toyota, mentre si dirige verso la statale 16 per recarsi a lavoro. Quella pistola, forse una calibro 9, puntatagli contro da un motociclista col casco integrale, che colpisce la carrozzeria e manda in frantumi il finestrino del lato guida. Quell’unico colpo, il proiettile che si incastra, lo scooter visto sbandare ed allontanarsi verso la statale da due vicini di casa di Presutti, testimoni già sentiti dai carabinieri e che pensavano si trattasse di altro, non certo di un agguato a colpi d’arma da fuoco. Loro, i vicini di casa di Presutti, devono abituarsi alla presenza di forze dell’ordine su questa via Piave a Silvi, strada chiusa nel cuore del quartiere Piomba: alla vittima dell’agguato e ai suoi familiari infatti il prefetto Patrizi ha disposto una sorveglianza. L’attentatore ha sparato con la mano dell’acceleratore, era da solo e l’imprecisione del colpo ha salvato, di fatto, la vita al direttore. E’ sull’attività lavorativa che si concentrano le indagini dei carabinieri, coordinate dal sostituto procuratore di Teramo, Greta Aloisi. L’attentatore ha abbandonato lo scooter, risultato rubato il giorno prima a Pescara sul lungomare, per continuare la fuga in macchina: ha fatto la rotonda sulla Statale 16, ha poi girato a destra, all’incrocio per Treciminiere, ha percorso qualche centinaia di metri e ha lasciato lì lo Scarabeo. Saranno anche i Ris a compiere alcuni indispensabili accertamenti su alcuni pezzi del motorino. Secondo gli inquirenti, il motociclista ha sparato per uccidere: il proiettile conficcatosi nella carrozzeria è di un calibro piccolo ma sarebbero bastati cinque centimetri in più, più su, per centrare la vittima. Presutti non ha riportato ferite, illeso è stato lui a chiedere l’intervento dei carabinieri una volta sceso dall’auto in via Piave. Al vaglio dei carabinieri preziose immagini catturate da alcune telecamere della zona. Da capire, il movente: se nel suo ruolo dirigente Presutti possa aver suscitato il rancore di qualcuno.