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Assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste. E’ quanto disposto dal giudice del Tribunale di Teramo, Roberto Veneziano, a chiusura del processo di primo grado per omicidio colposo. Un automobilista era finito a giudizio, accusato della morte di un motociclista, deceduto a dicembre del 2013, pochi giorni dopo l’incidente avvenuto a Giulianova. La procura aveva disposto l'autopsia sul corpo della vittima, ritenendo che la morte dello scooterista fosse da ricondurre ai traumi riportati nell’incidente. Per questo, l’automobilista era stato rinviato a giudizio. Nel corso del dibattimento la difesa dell’uomo, rappresentata dall’avvocato Carla Gatti del foro di Teramo e dall’avvocato Chiara Schiavi del foro di Ascoli Piceno, supportata dai consulenti di parte Pietro Alessandrini e Luciano Moretti, ha provato a ribaltare le conclusioni del consulente nominato dalla procura. Nella sua relazione, il consulente tecnico nominato dal giudice, il dottor Vincenzo Vecchione, ha affermato che le lesioni traumatiche riportate dalla vittima nell'incidente stradale non hanno avuto alcuna capacità concorsuale o concausale con l'evento morte. Da qui, la richiesta di assoluzione da parte del pubblico ministero. “E’ stata fatta finalmente giustizia – hanno commentato i due legali dell’imputato assolto – siamo estremamente felici dell’esito del processo. L’assoluzione con formula piena restituisce serenità al nostro cliente che, comprensibilmente provato per le accuse da cui si è dovuto difendere, è sempre stato sereno e fiducioso nel lavoro dei propri avvocati, dei propri consulenti medici ed in quello del Tribunale. Non sempre quello che appare, è”. tribunale-teramo-3