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Per la Confederazione Italiana Agricoltori è arrivato il momento di dire basta alla speculazione in atto ai danni delle imprese cerealicole italiane. E lo fa attivando una mobilitazione nazionale, svelando i preoccupanti dati sulle importazioni e i prezzi, praticamente crollati rispetto all’anno scorso, senza parlare dei continui scandali sulle farine contaminate di provenienza estera. E’ scattato lo sciopero della semina ed il dramma è che, oggi come oggi, 5 chili di pane arrivano a costare quanto 100 chili di grano mentre prima si ricavano l’equivalente di almeno 80-90 chili. E’ una crisi del grano, la Cia lancia lo sciopero e chiede il blocco delle importazioni spregiudicate dall’estero per due o tre settimane (solo nei primi 4 mesi dell’anno l’import è aumentato del 10%) così da permettere lo stoccaggio del grano prodotto e svuotare i silos. Secondo la Cia l’immissione nel mercato di ingenti quantità di grano importato proprio nel periodo della trebbiatura, ha provocato il tracollo dei prezzi e aumentato a dismisura il già ampio divario tra costo del frumento e prezzo del pane e della pasta. Gli agricoltori abruzzesi, e sono in provincia di Teramo i più numerosi del settore cerealicolo, si ritrovano a produrre grano di qualità ma in perdita. Oggi il raccolto di 6 ettari seminati a grano basta appena per pagare i contributi di una famiglia media agricola. L’import sale nonostante aumenti del 29% la produzione straordinaria di grano in Italia. Oggi 100 chili di frumento valgono quanto 5 chili di pane: un “gap” intollerabile e contro la logica delle cose. GUARDA IL NOSTRO SERVIZIO CON L'INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA CIA TERAMO (CLICCA QUI)   DATI IMPORTAZIONI DATI PREZZI GRANO DATI SCIOPERO DELLA SEMINA_locandina