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Via le guardie mediche? Possibile che non vi sia altro modo per risparmiare? Una risposta la dà il segretario provinciale dello SMI, il Sindacato Medici Italiani, Paolo Trentini: “Come risparmiare 5 milioni di euro ogni anno senza penalizzare il servizio sanitario? Presto fatto: revocare l'affidamento del servizio dell'elisoccorso dal privato al pubblico. In altre parole non rinnovare il servizio del soccorso del 118 dagli elicotteri privati ( due elicotteri, uno a Pescara e l'altro a Preturo L'Aquila) ma convenzionarsi con le Forze dello Stato che possiedono un parco velivoli: Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Corpo Forestale, Esercito”. Lo sostiene con forza Trentini, secondo il quale revocando l’impiego dell’elisoccorso del 118 e convenzionandosi con le forze dell’ordine, il sistema sanitario abruzzese potrebbe comunque avere a disposizione “elicotteri con relativi piloti già in organico e sul bilancio regionale che obbligatoriamente devono volare per mantenere l'efficienza ed il brevetto”. Un servizio che oggi costa alla collettività 5 milioni di euro e questa spesa stride, secondo lo SMI, con l’esigenza di risparmiare che ha portato un corollario di “tagli” ai servizi. “Tagliare le guardie mediche significa ottenere un risparmio irrisorio e in contemporanea, però, si continuano a spendere 5 milioni di euro inutilmente, perché si potrebbe appunto convenzionarsi con le forze dell’ordine dotate di parco velivoli”. Una proposta in tal senso era stata avanzata nei mesi scorsi anche dal Conapo, il sindacato dei Vigili del Fuoco. Lo SMI chiosa: “La Regione ha imposto alle Asl, piani di rientro e quindi  tagli, erogando meno contributi. Questi tagli, si attueranno anche attraverso la chiusura delle sedi di guardia medica, penalizzano il servizio e creando disparità tra la popolazione ed arrecando danni ad aree dell'entroterra e quelle periferiche montane, già identificate dalle stesse ASL come aree disagiate e disagiatissime ed ovviamente  penalizzate. Il decreto Balduzzi porta alla riduzione dei posti letto ospedalieri ma in compenso prevede il potenziamento dei servizi periferici. Si vuole " raschiare il barile" causando disservizio con inevitabile uso improprio del 118 ed abnorme incremento dei tempi d'attesa ai pronto soccorso con inevitabile rischio di mancata risposta alla domanda di salute”. PAOLO TRENTINI eliambulanza