MONTORIO. C'E' IL BANDO PER RIAPRIRE LA PISCINA COMUNALE...MA ZERO GARANZIE PER GLI "EX". CHI RECUPERERÀ' TEMPO, DIPENDENTI E CLIENTI PERDUTI?
Piscina comunale, c’è il bando per concederla in gestione per un anno a partire dal 15 settembre. Tutto risolto? Si, anzi no. Il segretario della Filca Cisl, Giancarlo De Sanctis, anche a nome degli ex dipendenti, torna a riaccendere i riflettori sulla vicenda dell’impianto sportivo di Montorio, tornato in mano al proprietario, ossia il Comune, in netto ritardo (l’asd MSP Abruzzo ha riconsegnato le chiavi il 27 luglio). Il 9 agosto è arrivato il bando per la concessione in affidamento per un anno della struttura sportiva. Partiamo dai “pro”.
Per De Sanctis: “Estremamente positivo è il fatto che nel bando e nel capitolato si specifichi che l’attività da eseguire sarà la scuola nuoto, l’attività agonistica della squadra nuoto ed il corso per disabili. Interessante la tipologia di gara, rivolta esclusivamente a coloro che hanno esperienza nel settore e “al massimo rialzo”, ossia a chi offre di più, con espresso divieto di sub concessione, che eviterà la partecipazione di “semplici passanti”. Ottimo il paragrafo sul personale della piscina: deve essere congruo numericamente, possedere una adeguata esperienza e professionalità e devono essere rispettati i diritti sociali, del lavoro, retributivi, sindacali e della salute e sicurezza sul lavoro, pena la risoluzione del contratto”.
Ma…arrivano le note dolenti che, dice De Sanctis, “pesano come macigni”.
“Nell’incontro dell’8 giugno 2016 con l’Amministrazione Comunale, alla presenza anche del Legale, della Segretaria e del Tecnico del Comune, avevamo condiviso la pubblicazione del bando entro la fine di giugno per andare in concessione per metà luglio al fine di permettere il ripristino della struttura e l’avvio dei servizi estivi propedeutici alla nuova stagione sportiva; avevamo altresì concertato che i requisiti di partecipazione fossero quelli legati all’esperienza nel settore, la certezza di salute economica legata ai bilanci e la garanzia di effettuazione dei servizi attualmente in atto nella piscina; una volta in possesso di tali requisiti di ammissione, ci sarebbero stati due criteri aggiuntivi per la scelta, uno legato all’offerta economica e l’altro al reimpiego dei lavoratori della piscina”. Aspetti non inseriti nel bando: “Quindi non possiamo che essere fortemente delusi dall’allungamento dei tempi che di fatto potrebbero causare forti ritardi nella riapertura della struttura e quindi far perdere quel numero di utenti indispensabili per sopportare i costi gestionali della piscina. Quindi non possiamo che essere fortemente adirati per il fatto che nessuna previsione preveda indicazioni nel reinserimento lavorativo degli ex lavoratori della piscina”. Dal 28 aprile, da quando i dipendenti misero i lucchetti alla piscina”, ne sono passate tante… “troppe, in così poco tempo, umiliati e bistrattati dall’inizio di questa vicenda ogni giorno di più: a lavoro per mesi senza retribuzione, sotto un gazebo per far valere i nostri diritti per quasi 2 mesi, usati dalla politica locale come strumento di denigrazione elettorale, oggetto di faccendieri del momento in cerca di affari last minute, scudo per dardi infuocati di accuse popolane su “di chi è la colpa” tramite i social, abbandonati da tutta la popolazione montoriese (salvo qualche cara/o amica/o che ha vissuto con noi sotto il gazebo le nostre vicissitudini) nel momento in cui la piscina veniva svuotata e svenduta”.
E adesso? Senza soldi e senza lavoro. La piscina potrebbe riaprire senza chi lì vi ha lavorato oltre dieci anni, permettendo all’impianto di diventare un punto di riferimento per Montorio e dintorni. Gli ex dipendenti non ci stanno a mettere la parola fine. Chiosa la nota: “Il gazebo di “quelli della piscina” e ancora lì e le bandiere della Cisl sventolano sui cancelli della piscina”.