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Stephen Collins è morto stroncato da un infarto. Un arresto cardiocircolatorio che lo ha colpito mentre si trovava sul divano di casa di un amico a Marliana. A confermarlo è stato l'autopsia svolta oggi presso l'obitorio dell'ospedale di Pistoia. Sabato prossimo la salma di Stephen Collins, il 37enne agente di commercio che era imputato a Teramo per omicidio plurimo aggravato, rientrerà in Inghilterra. Ad attendere il rientro a Londra della salma, la compagna che gli aveva dato due figli (l'ultimo di appena tre mesi), il fratello che ha provato inutilmente a rianimarlo nella casa di Marliana, in provincia di Pistoia, dove da qualche settimana Collins stava scontando i domiciliari dopo un lungo periodo a Ladispoli. L'esame autoptico sul corpo del 37enne ha confermato che si è trattato di morte per cause naturale ma si attende anche il responso degli esami tossicologici per escludere, definitivamente, che Collins possa aver abusato di farmaci anti-depressivi. Collins era a processo a Teramo per la morte dei due marittimi vibratiani, falciati la notte del 19 dicembre di un anno fa, a bordo di una Polo ferma ad un semaforo. Collins sarebbe dovuto ricomparire in aula in Tribunale il prossimo 4 novembre: in quell'udienza il giudice Tetto dichiarerà chiuso il processo per l'intervenuta morte dell'unico imputato. img_0291