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“E’ fallito anche il Brucchi-ter e con esso è fallito direttamente il sindaco che ha voluto la nomina dell’assessore esterno Marco Chiarini per dettare un presunto cambio di passo rispetto ad un passato disastroso…ma oggi il presente è più disastroso di ieri”. Il capogruppo Pd, Gianguido D’Alberto, commenta così le dimissioni di Marco Chiarini e “per quanto il sindaco intenda ritenerle congelate per scongiurare il definitivo tracollo” e indipendentemente, dunque, “ da quello che accadrà in queste fantomatiche 73 ore”, resta un dato politico di fondo: “L’amministrazione Brucchi è definitivamente archiviata”. Due gli spunti di riflessione offerti dalle motivazioni di Chiarini nella lettera di dimissioni, annota D’Alberto. Da una parte, la denuncia “di una giunta ostaggio della perenne e permanente guerra tra bande, guerra tra fazioni, guerra tra gruppi di potere a scapito dell’interesse collettivo”. Dall’altro, quella parola usata da Chiarini: SISTEMA. “L’ex assessore parla di un sistema che altro non è che un sistema di potere che punta esclusivamente alla propria autoconservazione”. E domani, giunta Brucchi orfana di Chiarini e la maggioranza si ritroverà in Consiglio comunale. Non un question time, attenzione. Domani si votano due atti importantissimi: la variazione di bilancio e il Dup, il documento unico di programmazione per il triennio 2017-2018-2019. D’Alberto pensa a domani: “Come voteranno in maggioranza? Chi avrà il coraggio di votare la fiducia, di fatto, a questa amministrazione? Con quale coerenza alzeranno la mano a favore di due atti identificativi del governo cittadino salvo poi, qualche ora dopo, ricominciare ad attaccare il sindaco?” Chiunque domani avrà votato a favore sia della variazione sia del DUP, conclude D’Alberto, “si sarà assunto la responsabilità di aver messo la firma in calce al disastro confezionato da Brucchi e patito da tutta una città”. d'alberto