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Matteo Cavarocchi, il giovane farmacista pescarese ritrovato senza vita sul fondale dell'Adriatico davanti alla costa di Pineto, è morto annegato. E' quanto emerge dalle prime risultanze dell’esame autoptico eseguito nelle scorse ore dall'anatomopatologo Pietro Falco di Chieti. L'autopsia ha escluso, come ipotizzato fin dal primo istante, la morte violenta del giovane subacqueo. Il 28enne pescarese è morto nei pressi della piattaforma Squalo a 12 miglia al largo della costa tra Roseto e Pineto. Stando a quanto emerso dall'autopsia, Matteo sarebbe dunque morto per annegamento. Per avere, però, ulteriori informazioni sull'esatte cause del decesso del giovane farmacista occorrerà attendere qualche mese. Intanto, scatta l'inchiesta sulla tragedia del mare: l’amico che era con Matteo, Giulio De Cecco, è indagato per omissione di soccorso. Un'iscrizione nel registro degli indagati che rappresenta, di fatto, un atto dovuto. I due giovani pescaresi avevano appena finito una battuta di pesca subacquea nei pressi della piattaforma Squalo, quando Matteo ha deciso di rigettarsi in acqua per recuperare il pescato. L'amico Giulio, non vedendolo riemergere, ha lanciato subito l'allarme. I soccorritori sono rimasti bloccati nelle ricerche del disperso per tre giorni a causa delle pessime condizioni meteo. Poi, i vigili del fuoco del Nucleo Sommozzatori (arrivati da Reggio Calabria e Milano in soccorso dei colleghi di Teramo e Roseto), sono riusciti ad individuare il corpo del sub sul fondale, profondo in quell'area oltre 70 metri. Ci sono riusciti utilizzato Perseo, un robot sottomarino dotato di sonar e manipolatore filoguidato da una postazione remota in superficie. Strumentazione appositamente arrivata in Abruzzo. La salma del farmacista, conclusa l'autopsia, potrà rientrare nella disponibilità della famiglia per i funerali. cavaro-2