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"Non fate campanilismi sulla salute dei vostri cittadini". Il messaggio è rivolto ai sindaci teramani ed è arrivato, chiaro e tondo, dal ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin. E' arrivato in occasione della sua visita all'Istituto Zooprofilattico nel corso della quale il ministro non ha esitato ad allargare gli argomenti del proprio intervento alla strettissima attualità: da un lato, il terremoto e la promessa che il governo continuerà a rimanere accanto alle popolazione colpite, quelle di Teramo come quelle di ogni luogo d'Abruzzo, Marche e Lazio; dall'altro, il futuro della rete ospedaliera in Abruzzo. A lanciare l'assist alla Lorenzin era stato il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, ribadendo tra le righe l'opportunità di pensare un ospedale unico proprio nel capoluogo. Ma la Lorenzin ha invitato tutti i sindaci a deporre le armi dei campanilismi e ragionare in termini di qualità dei servizi sanitari che i pazienti-cittadini hanno diritto di avere, indipendentemente dalle squisite questione logistiche. Se l'ospedale unico si farà, e si farà, non deve sortire da una guerra del chilometro tra comunità locali. Proprio sui numeri del futuro ospedale unico la Asl di Teramo sta lavorando in questi giorni, con una equipe che sta studiando attentamente la situazione odierna dei quattro presidi esistenti, tirando fuori ed incrociando ogni dato utile a valutare, al meglio, la fattibilità del progetto. Il percorso è iniziato in settimana e proseguirà ancora fino a fine mese, almeno, prima che la direzione generale sfoderi una relazione complessiva da sottoporre all'attenzione della Regione Abruzzo. Ospedale unico a Teramo? A Mosciano Sant'Angelo? A metà strada? Il messaggio della Lorenzin ai sindaci teramani è stato chiaro, ai limiti del monito: "Pensate alla qualità dei servizi, non fate campanilismi sulla salute dei cittadini". img_4842