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Da una parte ci sono i numeri, quelli che certificano una crescita dell’ateneo teramano sia rispetto allo scorso anno sia rispetto al 2012, anno d’esordio dell’era del rettore Luciano D’Amico. Un 8% in più di immatricolazioni rispetto al 2015, un più 38% negli ultimi 4 anni. La dimensione internazionale che pone l’Università di Teramo sul gradino più alto in Europa per la sua attrattività, con 299 domande di dottorato di ricerca arrivate da ogni parte del mondo, Pakistan in primis. L’ateneo teramano è al primo posto tra i piccoli atenei italiani e al 7 tra tutti gli atenei. L’orientamento, con 6 summer school e oltre 9mila studenti delle Superiori coinvolti. Il placement con oltre 1930 colloqui di lavori fatti in ateneo col Careerday e 275 convenzioni stipulate con aziende ed enti dentro e fuori Abruzzo. E poi i servizi, con pasti balzati dai 40 del 2012 ai 500 al giorno del 2016; la grande biblioteca unificata, la nuova segreteria studenti accorpata a Coste Sant’Agostino. Da una parte i numeri che, se sommati ai fondi per la ricerca e gli investimenti, fanno dell’Università di Teramo un ateneo in ottima salute e in costante evoluzione. Un messaggio sottolineato più volte dal rettore Luciano D’Amico che, numeri alla mano, ha elencato con passione le caratteristiche di un ateneo mai fermo. E lo ha voluto nel corso della partecipatissima conferenza di fine anno. Dall’altra, un doppio rammarico: in primis, la bocciatura da parte del ministro Lorenzin rispetto al progetto che prevedeva la realizzazione di un Centro integrato per la ricerca con l'Izs. Altro rammarico, il percepire un costante “astio” istituzionale a livello locale rispetto all’apertura alla collaborazione sfoderata dall’Università, non ultimo l’encomiabile disponibilità h24 del polo di Piano d’Accio per ospitare ed assistere gli sfollati teramani. Il Conservatorio Braga, ospitato e andato via senza neanche avvisare. E poi, lei. La cabinovia dal centro di Teramo fin su a Coste Sant’Agostino: 10 milioni già stanziati nel Masterplan. Il Comune è contrario, ascolterà soltanto il governatore D’Alfonso lunedì mattina. Il rettore non demorde al grido di. “O si fa squadra o si rivolgeremo altrove…”. Grande assente alla conferenza di fine anno della Università, il sindaco della città che la ospita. Maurizio Brucchi. A vietargli la partecipazione, l'impegno in sala operatoria del mercoledì. Ma ieri pomeriggio un tentativo di ricucire è arrivato: l'invito del sindaco al rettore Luciano D'Amico a prendere parte, anche lui insieme al governatore Luciano D'Alfonso, alla commissione consiliare convocata per lunedì mattina (ore 8 all'Arca) per discutere proprio del progetto della funivia. Armi deposte? Sicuramente no...Ma almeno l'invito è arrivato. GUARDA IL SERVIZIO (CLICCA QUI) rettored'amico