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"Primo vulnus: l'esclusione assoluta del Comune di Teramo da qualsiasi programmazione. É una questione di metodo...non di merito". Il sindaco Maurizio Brucchi esordisce così nella commissione consiliare sulla funivia con ospite d'onore il governatore Luciano D'Alfonso. Brucchi ha ricordato la telefonata giuntagli dal rettore "un sabato pomeriggio mentre ero intento a tagliare l'erba, per comunicarmi che il lunedì successivo, avrebbe presentato in Regione la scheda per il Masterplan...Non si fa così", dice, volendo però subito precisare che non vi é "alcun dualismo col rettore D'Amico, vorrei fosse chiaro una volta per tutte". Brucchi si dice "non contrario in assoluto al progetto della funivia ma credo che ci siano ulteriori e altre priorità per Teramo al netto di questo intervento, molto più importanti". Ed elenca tanti interventi inseriti nel Masterplan "che vanno nell'ottica della soluzione dei problemi di una comunità" e la funivia "non credo che, nel caso specifico, sia la soluzione per eliminare l'isolamento dell'Università". D'Alfonso contro elenca le emergenze già agli atti per la città di Teramo, dal quartiere Cona al recupero dell'ex manicomio ("Ho acceso le luci su quella struttura certo non per conflitto di interessi visto che vi é stato ospitato uno dei miei nonni..."), dall'Izs al terzo lotto della Teramo Mare. Come nasce il progetto della cabinovia-funivia? "Quando ero studente dell'ateneo teramano la mia facoltà era nell'ex rettorato di via Crucioli, nel cuore della città....ed era meraviglioso", ricorda il presidente. "Voi non potete riconoscere che va ricucita una città come luogo di sapere e luogo di vitalità...", dice ai consiglieri in assetto da convegno in una delle sale dell'Arca. "Va trovato un modo per riempire questo buco" e concorda sul l'esigenza di conoscere tutto del progetto, costi in primis. "Il rettore non é ordinario di anatomia patologica ma ordinario di economia aziendale e presidente di Tua, non é un estraneo ..." I NUMERI DELLA FUNIVIA: Ci vogliono 900 euro al giorno. Dato definitivo al lordo della piccola pianta organica necessaria a fronte di un bacino di utenze tra 1500 e 2500 persone al giorno. Si parte da San Francesco fino a Coste Sant'Agostino oppure il percorso alternativa con partenza dalla villa comunale. "Ci sono altre priorità a Teramo a cominciare dall'edilizia scolastica", riconosce D'Alfonso. Al lordo di ciò che farà il terremoto, tutte le scuole che si possono riparare si riparano e se no si rifanno da capo altroce "e quindi affrettatevi a pensare dove farle...non vi perdete in chiacchiere". E cita il liceo Classico su cui intervenire "come Dio comanda". "Contrada Cona troverà copertura a parte rispetto al fabbisogno di recupero di vivibilità di quella zona, e concorderò col sindaco il percorso", annuncia e ricordando al sindaco che "questa città ha bisogno di un Tribunale degno di questo modo". Con "Casa Italia" mi concentrerò su Teramo, Sulmona e Pratola Peligna. E D'Alfonso conclude "Teramo é la città di Marco Pannella che ci ha lasciato in eredità l'atteggiamento laico inteso come capacità di saper distinguere, superando tutte le antipatie..." Un appello-monito al Consiglio comunale:"Non deve essere un trofeo o uno scalpo"