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“Senza di noi il sistema collassa”: gli anestesisti dell’ospedale Mazzini di Teramo si fermano, domani, per 4 ore ad inizio di ogni turno lavorativo. Lo fanno aderendo alla sciopero nazionale indetto dall’Aaroi Emac.Saranno garantite solo le urgenze e la continuità della Rianimazione. Ma chi è di turno domani, i 7 anestesisti in forza nel reparto ora sotto l’egida del primario Stefano Minora (arrivato un mesetto fa, ex presidente regionale Aaroi e attuale revisore dei conti nazionale del sindacato) sciopereranno. L’Aaroi-Emac da sola ha mantenuto fermo lo sciopero del 16 dicembre “nell’interesse e in difesa della dignità professionale di tutti i medici”, si legge. Lo sciopero riguarderà le fasce di quattro ore 8-12, 14-18, 20-24. Uno sciopero indetto per dimostrare che senza gli anestesisti si fermano tutte le funzioni vitali degli Ospedali, in sala operatoria, nei punti nascita, e non solo. Un grido d’allarme per dire “basta alle scelte governative che continuano ad imporre “lacrime e sangue” a tutto il personale del Sistema sanitario nazionale e ai cittadini per tappare le falle create dalle politiche scriteriate dei tagli”. E la scelta di uno sciopero per fasce orarie, con 4 ore di stop ad ogni inizio turno, è stata adottata “unicamente per senso di responsabilità verso i cittadini, quello stesso senso di responsabilità che invece non pare appartenere ad una certa politica, nonostante proprio in questi giorni se ne faccia bandiera”. Tra i problemi denunciati dal sindacato a livello nazionale: “La graduale sostituzione della guardia anestesiologica h24 con un anestesista “reperibile” da casa, il ricorso sempre più diffuso al caporalato delle cooperative, lo sfruttamento dei medici precari e degli specializzandi, attività multiple sempre più spesso addossate ad un unico medico, costretto al rischio di trascurare un paziente grave per poter garantire le cure ad uno più grave”. Il messaggio degli anestesisti, anche quelli operativi nella Asl di Teramo, è chiaro: “Non ci stiamo a continuare a far da capri espiatori per situazioni di malessere e di rischio conseguenti a scelte di politica sanitaria scriteriate, di cui i Medici, insieme ai Cittadini, sono soltanto vittime”. anestesista