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Prosciolto dalle accuse di bancarotta fraudolenta patrimoniale e bancarotta semplice come amministratore unico dell’Atrifarm. Prosciolto dall’accusa di bancarotta semplice per non aver chiesto il fallimento della Fal Medical. Gabriele Astolfi, oggi sindaco di Atri, ha patteggiato la pena per il pagamento preferenziale del compenso da amministratore dell’Atrifarm relativamente al 2011: ha patteggiato 11 mesi, pena sospesa, nel corso dell’udienza preliminare che si è celebrata innanzi al gup del Tribunale di Teramo. A difendere Gabriele Astolfi è stato l’avvocato Pietro Referza, difensore anche di Assunta Nespoli, 47 anni, di Stri, finita nel fascicolo a firma del pm (oggi in Cassazione) Irene Scordamaglia in qualità di co-amministratrice della Fal Medical. “Sono caduti tutti i capi d’imputazione, è rimasto quello più blando per il quale ho deciso insieme al mio legale di patteggiare la pena per chiudere definitivamente una vicenda per quale ritengo di aver già pagato abbastanza come privato cittadino. Una vicenda vecchia. Ho patteggiato per evitare la gogna mediatica che sicuramente qualcuno avrebbe sponsorizzato e per evitare altri anni di battaglia giudiziaria..anche perché è rimasto in piedi il capo minore, sarei potuto andare a processo e magari sarei stato assolto completamente”, commenta Astolfi. Prosciolta la Nespoli. Ad agosto la procura aveva chiesto il rinvio a giudizio per il crac delle sue aziende, la Atrifarm Srl e la Fal Medical Srl. Il nocciolo della questione è che, secondo l’accusa, Astolfi avrebbe colpevolmente ignorato lo stato di dissesto finanziario nel quale già nel 2011 versavano le sue aziende, poi dichiarate fallite nel 2014, compiendo atti che avrebbero aggravato la situazione. Si trattava di due aziende collegate che producevano dispositivi medicali (cotone, garze, alcol, acqua ossigenata) e impiegavano complessivamente 24 lavoratori (15 la Atrifarm, nove la Fal Medical). gabriele-astolfi