IL 2017 DEL RETTORE D'AMICO? "UN ANNO COI GUANTONI INFILATI" ANCHE CONTRO CHI HA BOCCIATO I PROGETTI DI UNI.TE...COMUNE IN PRIMIS
uUn 2017…coi "guantoni infilati". E’ l’immagine che il rettore dell’Università di Teramo, Luciano D’Amico, intende incorniciare come “simbolo” dell’anno appena iniziato. Guantoni indossati per attaccare ma forse anche difendere il lavoro svolto alla guida dell’ateneo. Guantoni da sfoderare mai come adesso che il 2016 ha lasciato in eredità due sonore bocciature per l’adrenalinico rettore: la prima, quella arrivata dal ministro Beatrice Lorenzin circa l’impossibilità normativa di procedere con l’accordo tra UniTe e Istituto Zooprofilattico per la realizzazione del progetto di ricerca sinergico tra le due Istituzioni. Una grande occasione persa, sostiene D’Amico, sia per l’università che non ha la forza economica per assumere i ricercatori che necessiterebbero, sia per lo stesso Izs: “Evidentemente credo ci siano state resistenze anche in seno allo Zooprofilattico rispetto alla possibilità di sostenere questo progetto”, dichiara. Dall’altra, la bocciatura del progetto della Cabinovia a Teramo. Bocciatura arrivata dal Consiglio comunale che, pochi giorni prima di fine anno, ha ritenuto di rispedire al mittente l’ipotesi progettuale da 10 milioni di euro pensata dall’UniTe ed inserita nel Masterplan della Regione Abruzzo: “Anche questa, a mio dire, una grande occasione persa per la città. Avrebbe incentivato le presenze in centro storico degli studenti fuori sede…”, ha incalzato il rettore. Rammentando che il livello di dispersione dell’Ateneo, ossia il numero degli studenti che dopo il 1 anno decidono di non iscriversi al secondo, “non dipende solo ed esclusivamente dall’ateneo ma anche dall’ambiente che lo circonda”. E la capacità attrattiva di Teramo verso l’utenza universitaria, ad oggi, non sembra spiccare per intraprendenza, proposte e accoglienza reale.