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Alla ricerca… dell’assegno perduto. L’assegno è quello con i soldi dell’autonoma sistemazione e che una 15ina di famiglie sfollate teramane avrebbe dovuto ricevere da tempo, ma chissà perché… ad alcuni è arrivato, a loro no. In un primo momento hanno pensato che si trattasse solo di una questione di tempo, in fondo c’è da essere comprensivi: ci sono tanti sfollati, una mole di “autonome sistemazioni” da censire e gestire e i più pazienti…che fanno? Pazientano. Ma ci sono famiglie che devono pagare l’albergo in cui hanno trovato alloggio dopo le scosse del 24 agosto, del 26 e del 30 ottobre. Ci sono famiglie che hanno un affitto da pagare. Dei soldi del CAS, il contributo ad hoc, non si vede traccia. Alcune famiglie hanno prediletto, per comodità e snellezza dell’operazione, la formula dell’accredito del denaro direttamente su conto corrente, tanto ad aver comunicato il codice Iban all’atto della richiesta dell’autonoma sistemazione. Passano le settimane, due mesi. I primi dell’anno scoprono per caso, chiacchierando con altri sfollati, che i soldi del CAS sono arrivati. E sono arrivati prima della fine del 2016. E che diversi sfollati li hanno già ricevuti tramite assegno. Ma come sarebbe a dire che i soldi sono arrivati? E perché ad alcuni si ed altri no? E chi avrebbe dovuto comunicare che non ci sarebbe stato alcun accredito sul conto corrente ma si sarebbe palesato un assegno bancario? Chi doveva informare le 15 famiglie all'oscuro di tutto…?Se non fosse per qualche provvidenziale contatto di amicizia, parentela e semplice conoscenza e condivisione di questa sventura chiamata “terremoto”, non avrebbe saputo nulla. Ai tempi del terremoto dell’Aquila ai beneficiari del contributo dell’autonoma sistemazione bastava andare sul sito del Comune che provvedeva a pubblicare l’elenco dei destinatari del contributo: era l’ente che comunicava ai suoi cittadini sfollati che dalla “data x” avrebbero ricevuto i soldi. Una lista semplice semplice, col riferimento ai destinatari anche solo tramite il numero dell’ordinanza di sgombero “identificativa” del nucleo familiare sfollato: basterebbe anche solo questo per andare incontro alla sete di informazioni delle famiglie, lasciate spesso allo sbando e alla mercé del “siccome conosco chi qualcosa sa…risolvo qualcosa”. Famiglie teramane alle quali il proprio Comune dovrebbe alleggerire il peso dei danni e dei disagi subiti dal terremoto, con una mera attività di comunicazione istituzionale: il sito internet del Comune col maggior numero di sfollati di tutto il territorio provinciale, nella sua home page, potrebbe recuperare un micro-spazio dedicato a loro? Chissà…l’anno nuovo è appena iniziato. Intanto, è iniziata la ricerca dell’assegno perduto. Tutti in banca la prossima settimana. Grazie a chi, per caso, glielo ho fatto sapere…Per caso. teramo-comune-municipio