ELEZIONI / SETTE CONSIGLIERI AL CENTROSINISTRA (RENZO DI SABATINO MEGLIO DI SANDRO MARIANI) E CINQUE AL CENTRODESTRA
Il nuovo Consiglio provinciale vede 12 consiglieri: cinque nella lista “Casa dei Comuni”, due nella lista “Direzione futuro” e cinque per la “Forza del territorio”. Hanno votato 506 amministratori comunali su una base elettorale di 574; ovvero l'88,15% degli aventi diritto. Le schede nulle sono 17, una scheda bianca. Sette i consiglieri del Centrosinistra mentre si ferma a 5 il Centrodestra.
Ecco l'esito nel dettaglio:
Lista 1 La Forza del territorio: Severino Serrani, Federico Agostinelli, Alberto Covelli, Ambra Foracappa, Domenico Pavone
Questa lista di Centrodestra ha preso in tutto 164 voti che equivalgono a 31010 voti ponderali.
Lista 2 Direzione Futuro: Linda Angela Di Francesco, Mirko Rossi
Questa lista di Centrosinistra ispirata da Sandro Mariani ha preso in tutto 117voti che equivalgono a 18240 voti ponderali.
Lista 3 La Casa dei Comuni: Giuseppe Cantoro, Mario Nugnes, Mauro Giovanni Scarpantonio, Federica Vasanella, Maurizio Verna
Questa lista di Centrosinistra ispirata dal presidente Renzo Di Sabatino ha preso in tutto 207 voti che equivalgono a 37030 voti ponderali.
Voti validi complessivi 488 su 506 (17 schede nulla e 1 bianca)
“Un bel Consiglio, idealmente rafforzato dalla presenza di tanti giovani e di tre donne – commenta il presidente Renzo Di Sabatino – per una scheda nulla e qualche millesimo non è scattato il sesto seggio alla Casa dei Comuni lasciando fuori il consigliere Vincenzo Di Marco e questo mi spiace così come mi rammarico del fatto che la montagna non è rappresentata. Proprio per evitare quanto accaduto avevo suggerito un’unica lista con una presenza equamente rappresentativa dei diversi territori. E’ stata fatta un’altra scelta e questo ha portato ad una dispersione di voti. Sul piano politico non posso non evidenziare la bella affermazione del centrosinistra in generale e dei consiglieri uscenti con la lista “La Casa dei Comuni”: gli amministratori locali ci consegnano un mandato chiaro e una significativa responsabilità in una fase nella quale il futuro degli enti Provincia è ancora totalmente incerto e con qualche contraddizione di troppo: aspettiamo un segnale chiaro da parte di Parlamento e Governo per risolvere le questioni aperte e, dopo il risultato referendario, la restituzione delle risorse per mandare avanti i servizi”.