Alla ricerca… dell’assegno perduto. Seconda puntata. O forse terza, quarta. Visto che sono giorni che le famiglie interessate dal contributo di autonoma sistemazione “fantasma” (relativo al mese di novembre) continuano a cercare una risposta alla domanda: “Che fine ha fatto l’assegno?” Non una bensì tre, addirittura, le ipotesi ventilate: la prima, l’assegno è tornato nella sede centrale della Tercas a Bari e verrà rispedito nei prossimi giorni; la seconda, le Poste lo hanno recapitato agli indirizzi di residenza degli sfollati (ma va da sé che un contributo di autonoma sistemazione viene accordato a seguito dell’inagibilità dell’abitazione e della conseguente ordinanza di sgombero, e quindi…difficilmente… si troverà qualcuno in quelle case no?); terzo, l’assegno è presso la Banca Tercas a Teramo.
Le famiglie, sempre da sole, dovranno ora cercare di capire quale delle tre ipotesi sia quella giusta e poi, chissà, finalmente, potranno avere il proprio assegno. Ma il paradosso di questa vicenda resta nella superficialità con cui si affronta il tema della comunicazione istituzionale alle famiglie sfollate di Teramo. Salgono le ordinanze, ogni giorno l’ufficio di gabinetto del sindaco notifica (grazie a Dio) un report e quindi gli organi di informazione sono in grado di diffondere, ad esempio, quali e quanti nuovi sgomberi vengono effettuati in città e avere (e poter a loro volta comunicare ai lettori) aggiornamenti utili sul post-sisma. Ma direttamente alle famiglie sfollate chi comunica, ad esempio, che il contributo dell’autonoma sistemazione di novembre sarebbe arrivato tramite assegno e non tramite accredito sul conto corrente bancario? Nel report quotidiano, di informazioni simili non c’è traccia.
Sull’home page del sito istituzionale del Comune, neanche. Ma è così difficile, mai come in questa delicatissima fase di emergenza post-sisma che dura ormai da oltre quattro mesi, organizzare un sistema di informazione e comunicazione diretto per gli sfollati? Evidentemente…si! Le famiglie a caccia dell’assegno perduto lo hanno fatto presente al Comune, si sono giustamente lamentate con l’ufficio Politiche Sociali (al quale era stato detto loro di rivolgersi dall’ufficio sisma). Sapete cosa si sono sentite rispondere? “Beh…noi lo abbiamo fatto dire all’assessore Eva Guardiani in tv…Le abbiamo fatto dire che gli assegni erano arrivati e andavano ritirati entro il 27 dicembre”. Cosa? In tv? E quale tv? E quando, a che ora, in quale data? E perché ad un’emittente televisiva in particolare e non a tutte? E perché, oltre a rilasciare questa intervista, l’ufficio non ha pensato (ad esempio, eh…la buttiamo lì…) di far fare due righe all’ufficio stampa del Comune e mettere on line una comunicazione ufficiale sul sito dell’ente? E chi non guarda quella tv? E chi quel giorno non ha acceso la televisione?
Ma nel 2016 può un Comune capoluogo gestire così la comunicazione istituzionale? “Mica possiamo fare 600 telefonate a tutti gli sfollati…”, hanno chiosato dall’ufficio. Ci mancherebbe…ovviamente. Andatelo a ritrovare voi, allora, l’assegno perduto...