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E' un presidente stanco, provato ma sempre guerriero, Mauro D'Ubaldo, presidente della Protezione Civile "Cives" di Teramo, all'indomani della fine (si spera) della grande emergenza neve-terremoto che ha messo in ginocchio Teramo e provincia. Tempo di bilanci, anche amari e drammatici. Il ricordo corre al vice presidente della Cives, Aldo Cardelli, stroncato da un infarto poche ore dopo l'ennesimo turno di volontariato. E' tempo di ringraziamenti, per tutti i volontari che "quotidianamente, dormendo appena tre ore per notte, sono stati in prima linea per portare soccorso alle popolazioni e sostegno agli stessi operatori del soccorso e forze dell'ordine". Basti pensare agli interventi fatti dalla Cives in realtà lontanissime e completamente isolate: "Siamo stati a Cesacastina, a Sparazzano, a Befaro...ore di cammino sugli sci per andare a portare viveri, carburante per i generatori con cuore in gola...perchè non sapevamo cosa avremmo trovato, col terrore di scoprire magari qualche persona senza vita...", racconta D'Ubaldo. La Cives, nei giorni bui dell'emergenza, ha garantito il carico degli elicotteri che spesso nel numero di 6, 7 "sono atterrati e decollatti dal piazzale qui davanti...Noi eravamo lì, a garantire l'appoggio logistico necessario". Rammarico e rabbia, poi, per "la burocrazia del governo centrale che ci ha negato un mezzo militare per andare a ripristinare il nostro ponte radio al Rifugio delle Aquile..." E quando la Protezione Civile "Cives" sarà sfrattata, in primavera, dalla sede alla Gammarana (in comodato d'uso dal Consorzio Industriale)? La domanda fa tremare la voce al presidente: "E' qualcosa di inconcepibile, ai limiti dell'assurdo...La nostra associazione qui garantisce, specie nelle emergenze, un presidio di supporto, aiuto, gestione degli interventi e quant'altro. Se non ci fossimo stati noi, come sarebbe andata a finire con gli elicotteri da caricare e rifornire? E con le decine e decine di mezzi che, da qui, sono transitati per poi partire per i singoli interventi?" E rammaricato chiosa: "Il presidente della Provincia, lo stesso sindaco, dovrebbero fare di tutto per scongiurare la chiusura, causa vendita del capannone, di un presidio di sicurezza come quello garantito da un'associazione di Protezione Civile". E pensare che il Consorzio è un ente pubblico...è della Regione Abruzzo, la stessa che conosce benissimo la realtà di Protezione Civile. cives-gruppo