"VIENE PAPA'"...A PORTARE COCAINA E HASHISH. NEI GUAI 4 PERSONE, PADRE E FIGLI ALBANESI E UN TERAMANO: SPACCIAVANO A MINORENNI...LOCATION? IL PARCHEGGIO DELL'OSPEDALE
Hanno spacciato cocaina e hashish per oltre 300mila euro in un anno, anche cedendo dosi a ragazzi minorenni e dando appuntamento ai clienti di turno nel parcheggio di un ospedale. La frase convenzionale per far capire che lo stupefacente era disponibile era sempre la stessa: “Viene papà”. E papà arrivava davvero visto che a finire nei guai, destinatari di ordinanze di custodie cautelari emesse dal gip di Teramo, è stato un albanese insieme ai suoi due figli. Quarto indagato ed arrestato, un italiano. Proprio quest’ultimo, stando a quanto ricostruito meticolosamente dai carabinieri del Reparto Operativo Nucleo Investigativo della Compagnia di Teramo diretti dal capitano Roberto Petroli, in alcune circostanze, ha ceduto dosi di droga a dei ragazzi minorenni. In altre circostanze lo spaccio avveniva in un parcheggio dell’ospedale. I carabinieri hanno ricostruito l’attività illecita dei quattro ascoltando decine di clienti, ricostruendo alcuni movimenti, effettuando servizi di appostamento e pedinamento. L’attività veniva svolta tra Sant’Omero e Bellante. I tre albanesi hanno spacciato droga per un guadagno complessivo di 200mila euro in meno di un anno, l’italiano invece ne ha guadagnati 100mila nel medesimo periodo: un’organizzazione dedita allo spaccio di cocaina e hashish che ha fruttato oltre mezzo milione di euro. Duecento circa i i grammi di cocaina sequestrati dai carabinieri e 200 quelli di hashish per complessive 2000 cessioni (dosi vendute ad una media di 30-40 euro ciascuna). Due dei quattro albanesi, il padre e uno dei figli, si erano trasferiti a Borgo Manero ed è qui che sono stati rintracciati dai carabinieri della tenenza locale. L'altro figlio stava ancora a San Nicolò a Tordino. Il teramano classe 1975, invece, risiedeva a Sant'Omero. Tutti e quatto sono stati tradotti in carcere. A coordinare l'inchiesta il sostituto procuratore di Teramo, Andrea De Feis.