PROMETTEVA ASSUNZIONI, IN MANETTE UN SINDACALISTA
I Carabinieri del Comando Stazione di Martinsicuro, diretti dal Lgt. Antonio Romano, hanno rintracciato e tratto in arresto, su ordine di esecuzione pene concorrenti emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario - ufficio esecuzioni penali - di Ascoli Piceno, P. B. 49enne, di Martinsicuro, già noto alle forze di polizia.
Il predetto, che nella vita faceva il sindacalista “fedifrago”, era già stato condannato per i reati di truffa, violazione obblighi assistenza familiare e falsità ideologica commessi dal 2003 al 2011 nei comuni di Martinsicuro e San Benedetto del Tronto, dovrà espiare la pena detentiva residua di anni 3 (tre), mesi 9 (nove) di reclusione. L’uomo, come detto, all’epoca sindacalista aveva il “vizietto” di truffare la povera ed ignara gente – anche concittadini – promettendo posti di lavoro ed assunzioni con importanti aziende locali e nazionali ed anche oltre i confini nazionali, in cambio chiaramente di denaro. Per dare credibilità al suo losco progetto infatti, si faceva consegnare tutta la documentazione necessaria e successivamente anche il denaro, ma nonostante le vittime avessero pagato, l’agognato posto di lavoro non arrivava ed a nulla erano valse le richieste di restituzione del denaro. Una volta scoperta la truffa non restava altro che denunciare quanto accaduto alle forze di polizia. Le somme ottenute oscillavano, a seconda dei casi, dalle 1.000/2.000 €uro sino a oltre 6.000/8.000 €uro, in alcuni casi. Lo stesso, non si poneva limiti spaziando per arraffare denaro anche con la regolarizzazione degli stranieri, anche in questo caso avviava l’istruttoria della pratica dietro compendo di denaro, ai contributi pensionistici, finanche alla rateizzazione delle cartelle di Equitalia. Oltre a ciò, malgrado il lauto giri di affari, l’uomo non versava quanto dovuto all’ex moglie, dalla quale si era separato ed ai figli, che avevano determinato, nel tempo, una lunga serie di denunce.
L’arrestato, espletati gli atti necessari, è stato tradotto presso la casa circondariale di Teramo.