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rgiacomo d ignazioiceviamo e pubblichiamo

 

Appaiono stucchevoli, ma al tempo stesso ci danno la misura della fragilità politica del centrosinistra, le accuse che i supporters di Gianguido D’Alberto rivolgono alla coalizione di Giandonato Morra circa il fatto che egli possa riproporre volti del passato nel suo esecutivo. E non a caso, in questi ultimi scorci di campagna elettorale, usiamo il termine supporters per Gianguido e coalizione per Giandonato Morra. Supporters poiché D'Alberto è sostenuto da tante entità che in queste ore pensano solo a condurre una campagna elettorale individuale perdendo di vista il progetto comune. Tant'è che questo progetto, se esiste, non lo abbiamo capito noi e neanche i cittadini. Se fossimo nel candidato del centrosinistra preferiremmo soffermarci infatti sulla disaggregazione e sulla litigiosità (questi sì come il modello Brucchi) che i promotori delle sue liste stanno offrendo in questo momento agli elettori (e gli scontri tra gli ispiratori delle sue liste sull’Izs ne sono una prova) piuttosto che sulla riproposizione di accuse di ricalco del Modello Teramo. Accuse che non solo non corrispondono al vero visto che noi con i numeri abbiamo dimostrato anche l’ingresso di 12 nuovi consiglieri, ma che peraltro non hanno funzionato come argomentazioni nemmeno al primo turno, visti i 14 punti di distacco in favore di Morra. I cittadini nel nostro progetto hanno riconosciuto una coalizione granitica, noi sì, e capace di rinnovarsi e hanno dimostrato di non voler premiare la confusione di dichiarazioni scomposte, estemporanee, e contraddittorie che animano gli ispiratori delle liste pro-D’Alberto che altro non sono che una sommatoria azzardata di tante anime senza ispirazione politica e di prospettiva comune. D’Alberto, e ancor di più i suoi sostenitori, farebbero bene a spiegare ai cittadini cosa li tiene insieme, quale progetto comune condividono, senza nascondersi dietro alla semplificazione riduttiva come un ritornello secondo il quale il gruppo di Morra sarebbe un’appendice del passato. Per poter ricostruire bisognerebbe prima indicare una direzione comune che dietro D’Alberto facciamo fatica a intravedere. Ci dicano cosa vogliono costruire, quale visione hanno della città , invece di chiedere solo un voto in rottura su un passato che abbiamo dimostrato non esistere più. Piuttosto ci dica D’Alberto come pensa di evitare in modo speculare le stesse accuse visto che non basta mettere sotto il tappeto i voti di Flavio Bartolini, Alberto Melarangelo, Maurizio Verna, Vincenzo Cipolletti, Giovanni Luzii, senza voler entrare nel merito dei suoi azionisti di maggioranza che la dicono lunga sulla capacità di rinnovamento e sul civismo di D’Alberto che assomiglia molto a quello di Sandro Mariani e del Presidente/Senatore Luciano D’Alfonso.
Pd, supporters e tifosi scendano dalla cattedra e si misurino sul versante degli obiettivi e della coesione che noi abbiamo già dimostrato di avere evitandoci, almeno in questi ultimi giorni, cadute di stile, offese, attacchi personali e contribuendo ad una campagna di sereno confronto e senza inutili nervosismi, per la città.
Giandonato Morra sarà il sindaco di tutti.

Giacomo D'Ignazio
Forza Italia Teramo
Vice Coordinatore Provinciale Forza Italia