Si chiude con una richiesta d'archiviazione, almeno per la maggior parte dei casi, l'inchiesta della Procura su scuole e terremoto. Una maxi indagine aperta sui 32 istituti scolastici, a partire dagli asili fino alle superiori, con un obiettivo: accertare che tutte le normative fossero state rispettate, a cominciare proprio dalla presenza di quel documento di valutazione dei rischi, in cui è previsto quello sismico, che deve fotografare la realtà dei vari istituti scolastici alla luce delle tante nome previste. L'inchiesta per omissione d'atti d'ufficio, senza indagati, si chiude con una richiesta d'archiviazione per 24 istituti e con uno stralcio per i rimanenti otto. Per quest'ultimi saranno necessari ulteriori accertamenti, in particolar modo tecnici. L'inchiesta (coordinata dal procuratore Antonio Guerriero e affidata al pool di pm composto da Andrea De Feis, Luca Sciarretta e Davide Rosati) era nata dopo la presentazione di vari esposti da parte dei comitati di genitori. Tra gli obiettivi anche quello di accertare in che modo fossero stati usati i fondi post sisma stanziati per mettere a norma le scuole dopo il terremoto dell'Aquila e il rispetto delle ultime normative.