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Le misure di sicurezza introdotte anche quest'anno non hanno rovinato la festa della 46ª Interamnia World Cup. I 3.500 braccialetti consegnati ai quattro varchi, che permettevano l'ingresso alle persone, hanno iniziato ad essere distribuiti verso le 20,30. Le forze dell'ordine hanno sgomberato la piazza prima dell'apertura dei cancelli, facendo uscire proprio tutti: dai clienti del bar agli addetti ai lavori, per garantire la consegna del braccialetto identificativo. T

La manifestazione è entrata nel vivo alle 21 con l'esibizione della "Giostra cavalleresca di Sulmona", che con i suoi sbandieratori e il corteo storico ha intrattenuto il pubblico che, nel frattempo, aveva riempito gli spalti di piazza Martiri. A seguire è stato il momento della "Compagnia dei folli", uno spettacolo fiabesco con i trampolieri di Ascoli Piceno. Prima dell'inizio della sfilata è stato eseguito dal vivo l'inno ufficiale della Coppa, composto in occasione di questa edizione. Verso le 22 infine le squadre hanno iniziato a marciare da Porta Madonna seguite dalla folla assiepata ai lati delle strade.

Oltre 2800 atleti, 123 squadre, 33 nazioni, in rappresentanza di 4 continenti: un fiume festoso e colorato quello che ha invaso ieri il centro storico per la parata inaugurale della Coppa Interamnia, giunta all'edizione numero 46. Tra i tanti volti, le bandiere, gli inni, le canzoni, spiccavano le chiome bionde degli atleti polacchi, la delegazione più numerosa, composta da 26 squadre e 473 persone.

Non sono mancate, anche quest'anno, le proteste dei commercianti. Alcuni, infatti, hanno lamentato la sistemazione dei bagni chimici, in tutto 8, troppo vicina all'ingresso delle attività, visto che quest'anno la Sovrintendenza ha vietato severamente di posizionarli dietro al Duomo, anche per una questione di sicurezza, visto che lo spazio è stato utilizzato per parcheggiare i mezzi di soccorso. Proteste anche dai commercianti delle vie limitrofe del Corso, in particolare dai titolari di bar e ristoranti di via Capuani, a cui è stato imposto di ritirare tavolini e sedie prima e durante la sfilata, che si è tenuta proprio all'ora di cena: le attività hanno quindi preferito chiudere, lamentando anche la disparità di trattamento rispetto ad altri pubblici esercizi, che invece hanno attirato clienti fino a tardi.