A due mesi dall'avvio delle indagini la Procura di Teramo chiude l'inchiesta aperta sul caso di una donna 60enne di Castellalto (Teramo) che nel mese di maggio aveva avvertito un malore dopo aver bevuto l'acqua del rubinetto.
E lo fa iscrivendo due persone, entrambe della Ruzzo Reti, nel registro degli indagati per adulterazione colposa dell'acqua.
Sotto accusa i lavori effettuati dall'azienda sulla condotta idrica a Poggio San Vittorino, che avrebbero provocato un momentaneo e circoscritto sforamento dei limiti per quel che riguarda i valori di alcune sostanze quali alluminio e benzopyrene.
È quanto sarebbe emerso nel corso delle indagini.
L'episodio era accaduto il 19 maggio, con la donna, residente a Castellalto (Teramo), nella frazione di Casemolino, che si era trovata a far ricorso alle cure del pronto soccorso e che subito dopo aveva denunciato l'accaduto.