Giuseppe e Simone Santoleri vanno a processo in Corte d'Assise, con rito immediato, il 16 gennaio prossimo. Il gip Roberto Veneziano ha accolto la richiesta avanzata dal pm Enrica Medori, la quale, leggendo il decreto, ha stabilito sia le motivazioni alla base del delitto, avvenuto per questioni economiche, sia come si sarebbe svolto l'omicidio all'interno della casa dei Santoleri. A processo, perchè: «Padre e figlio cagionavano la morte di Renata Rapposelli, coniuge legalmente separata di Giuseppe e madre di Simone: dopo un violento litigio dovuto a questioni di natura economica avvenuto nella loro abitazione, Simone inveiva urlando contro la madre (urla distintamente percepite nella strada sottostante) e l'afferrava al collo stringendola con violenza, contestualmente tappandole la bocca impedendole di respirare e trascinando così la povera donna sul divano della zona giorno, dove continuava l'azione di strangolamento e di asfissia, coadiuvato da Giuseppe che teneva fermi i piedi della donna che tentava strenuamente di divincolarsi, così cagionando la morte della Rapposelli per l'azione congiunta di strangolamento e procurata asfissia».