Secondo l’accusa dopo aver avvicinato una ragazzina di 12 anni nella palestra in cui lavorava come istruttore, avrebbe avuto con lei un rapporto sessuale, spingendola anche a mandargli delle foto osè tramite Facebook. Un’accusa che al termine del processo davanti al collegio (presidente Franco Tetto, a latere Sergio Umbriano e Carla Fazzini), è costata ad un 30enne una condanna a tre anni e sei mesi oltre all’interdizione perpetua dagli uffici di tutela e curatela e da incarichi nelle scuole di ogni ordine e grado e all’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici e con il risarcimento del danno da stabilirsi in sede civile. L’uomo, difeso dall’avvocato Lucio Lazzaro, doveva rispondere di atti sessuali con minore e detenzione di materiale pedopornografico.Il pm Stefano Gallo, della distrettuale (competente per il tipo di reato) aveva chiesto la condanna dell’uomo a 4 anni. L’avvocato dell’uomo aveva chiesto la condanna al minimo della pena con la concessione delle attenuanti generiche.