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117mila euro. È questa la somma che la direttrice della filiale di San Nicolò della Banca di Credito Cooperativo di Basciano stava portando dalla frazione teramana alla sede centrale di Basciano quando sarebbe stata rapinata da due che l'hanno affiancata mentre era in macchina, hanno rotto il vetro di un finestrino e si sono impossessati dello zaino con i soldi. Una procedura, quella del trasporto dei soldi sulle auto private, che i carabinieri della compagnia teramana hanno accertato essere di prassi per l'istituto. E così, hanno ricostruito per ora i militari, si legge oggi in un articolo de Il Centro, è stato proprio nell'ambito di questa procedura che ieri pomeriggio la direttrice della filiale è uscita dagli uffici di via Colombo con i soldi per portarli nella sede centrale dell'istituto che si trova a Basciano. Complessivamente 117mila euro (i militari li hanno definiti eccedenze da incasso) sistemati in uno zainetto che è stato poggiato sul lato passeggeri della vettura. Poi la donna è salita in auto e ha percorso pochi metri fino a fermarsi ad uno stop. Ed è stato qui, hanno ricostruito per ora i carabinieri, che la macchina della donna è stata affiancata da un'altra vettura, sembra una utilitaria, con a bordo due persone. Tutto sarebbe avvenuto in pochissimi istanti: un uomo sceso dall'utilitaria con il volto semicoperto dal cappuccio di una felpa e da un cappellino con una gomitata avrebbe rotto il vetro del finestrino e si sarebbe impossessato dello zainetto con i soldi. Senza minacce e senza armi. Poi la fuga sulla macchina guidata dal complice. I carabinieri ieri sera hanno raccolto la testimonianza della dipendente della banca e nei prossimi giorni sentiranno anche altri impiegati dell'istituto. Gli investigatori sono convinti che i banditi abbiano agito a colpo sicuro, sapendo cosa la donna trasportasse nello zaino probabilmente avendo fatto dei precedenti sopralluoghi. Sono in corso accertamenti per verificare se nella zona in cui è avvenuta la rapina ci siano degli impianti di videosorveglianza le cui telecamere potrebbero aver ripreso qualche immagine utile. A cominciare dal numero di targa della vettura dei banditi, conclude il quodiano Il Centro.