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 incidenteberluscaCronaca di un giorno italiano. Anzi: abruzzese. Per la precisione: teramano. Galleria di Collurania, più o meno le 14,30, due auto si toccano, una si fermerà contro la parete, l’altra sbanda e si ribalta, prima di restare semidistrutta sulla carreggiata. Il rapporto dei soccorritori scriverà, di lì a qualche minuto, di due feriti, fortunatamente non gravi, trasportati al Pronto Soccorso. La stradale scriverà del traffico bloccato per una ventina di minuti. La gente, quella che in galleria è rimasta ferma, racconterà un’altra storia. Che è la storia dell’attesa dell’arrivo dei Vigili, che potessero liberare la strada, una volta portati via i feriti. E che poi è la storia dell’ordine di farsi da parte, appunto per consentire ai mezzi dei Vigili del Fuoco di passare. Tutti ai lati della carreggiata, come è giusto che si faccia. E che poi è la storia della strada che riapre e del traffico che si rimette a scorrere lentamente, prima di fermarsi. Un’altra volta. E un’altra volta tutti ai lati, perché si deve far spazio, ma stavolta non ai Vigili del Fuoco. Stavolta è diverso. C’è un’auto dei carabinieri a lampeggianti accesi, poi una, due, tre, quattro, cinque… tante auto. Passano veloci, si fa appena in tempo a notare che una è blindata e ha i vetri oscurati. E’ Berlusconi che va ad Avezzano. Ha deciso all’ultimo minuto di non restare a pranzo a Teramo, per continuare il suo giro elettorale. Passano veloci e scompaiono all’orizzonte. Adesso si può davvero ripartire e ricomincia a scorrere il tempo di questo giorno italiano. Anzi: abruzzese. Per la precisione: teramano.