Giuseppe Di Martino, l'architetto 46enne di Sivi che giovedì notte ha ucciso suo padre Giovanni per difendere la madre, potrebbe aver raccontato la verità ai Carabinieri. Dall'autopsia, effettuata ieri sul cadavere del meccanico 73enne trasportato in auto dal figlio quando era ormai in arresto cardiaco all'ospedale di Atri, è emerso che ci sarebbero diverse fratture alle vertebre cervicali e toraciche compatibili con una caduta. Ma quelle lesioni potrebbero non essere la causa della morte, perché sul corpo di Giovanni ci sono molti altri segni, anche quello al collo che lo stesso figlio ha ammesso di aver stretto, o alle costole, che confermerebbe il tentativo di rianimarlo. Dall'autopsia, invece, non sarebbe emerso alcun ematoma cerebrale che, al contrario, avrebbe supportato la tesi dell'aggressione. Al momento, però, non è ancora tutto chiarito. Così la Procura ha contestato all'architetto l'omicidio volontario, ovvero l'ipotesi più grave, riservandosi di alleggerire successivamente la sua posizione.