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La Casa dello Studente di via XX Settembre è uno dei luoghi simbolo della tragedia del terremoto a L'Aquila di cinque anni fa. Adesso quattro studenti sopravvissuti al crollo che spezzò le vite a 8 giovanissimi, abruzzesi e fuori sede, e le famiglie delle vittime, chiedono il risarcimento danni alla Regione Abruzzo, proprietaria dello stabile crollato la notte del 6 aprile 2009 e alla Adsu, l'azienda per il diritto dello studio universitario, che lo gestiva. A rappresentarli in questa azione civile sarà l'avvocato teramano Wania Della Vigna che, ieri mattina, ha depositato un'istanza di 200 pagine presso il Tribunale dell'Aquila: l'importo del risarcimento danni richiesto non e' stato reso noto ma dovrebbe aggirarsi attorno ai due milioni di euro.
Secondo l'avvocato Della Vigna, che ha assistito i ragazzi quali parti offese durante il processo penale (a breve si aprirà il processo in Appello), le responsabilità di Regione Abruzzo e Adsu sono molteplici: a sostegno di questa tesi, come illustrato dallo stesso legale nel corso di un incontro con gli organi d'informazione a L'Aquila, vi sarebbero non solo le carte processuali ma anche le dettagliate relazioni tecniche redatte dagli uffici preposti (come quello del Demanio) o della societa' Abruzzo Engineering (della Regione Abruzzo): relazioni in cui erano state evidenziate evidenti criticità nell'edificio della Casa dello Studente senza che nessuno si sia adoperato per risolverle.
A firmare la maxi inchiesta sui crolli degli edifici pubblici e privati, circa 220, dopo il sisma, fu il pm Fabio Picuti della Procura della Repubblica. Un anno fa la sentenza di primo grado con cui il giudice Grieco ha condannato 4 degli 8 imputati per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni colpose. wania della vigna casa dello studente