Un cittadino teramano sceso sotto casa per acquistare la frutta dal fruttivendolo di Piazza Garibaldi è stato aggredito ieri alle 12,00, mentre era in fila. L’aggressore è noto. E’ uno di quegli stranieri che stazionano in piazza Garibaldi zona Villa/Chiesa .Virus o non virus sono sempre li. Mattina, pomeriggio e sera sono sempre li. Bottiglia in mano. E non si sa perché. E chi ha chiuso la villa comunale gli ha fatto un favore perché così sono più tranquilli. Come per l’aggressione al vigile urbano zona parco fluviale – di cui abbiamo scritto – virus o non virus il commercio è sempre attivo. Questo aggressore si reca all’alimentare inizio via Cavour e, senza fare la fila, senza mascherina, senza rispetto, entra e acquista. Forse un panino o comunque un piccolo oggetto. A chi gli fa notare che c’è una fila fa presente che lui la fila non la fa. “Gli italiani fanno la fila non io!” I numerosi testimoni lasciano perdere, non è tempo di liti e discussioni inutile. Giusto. Poco dopo la scena si ripete . Questo signore dalla fine educazione si reca dal fruttivendolo dietro l’edicola, 50 metri, poco più. Ora che ha mangiato deve bere e prova a entrare ancora una volta senza fare la fila. Ma questa volta trova altri cittadini , meno disponibili. Partono le offese e le minacce. E’ necessario chiamare i carabinieri, che sono in zona e arrivano in due minuti. Identificano tutti i presenti 7/8 persone . Ora per la querela a questa persona che ha offeso, minacciato ed aggredito un giornalista presente che era intervenuto per portare tranquillità se la vedrà un giudice che ascolterà i numerosi testimoni. E qui finisce il racconto solo della prima parte. I cittadini che abitano nella zona sono esasperati da queste continue aggressioni, liti, spaccio di droga che non si arresta. Decine di persone continuano a stazionare tranquillamente nella zona dei giardini. Decine di persone , tutte senza mascherine, stazionano dietro l’edicola dalla mattina alla sera. Molti sono ubriachi e consumano birra che lanciano sui giardini. Perché non vengono identificati e multati ? Se c’è una legge da rispettare perché è stata costituita di fatto una zona franca ? E proprio dove da tempo c’è uno dei punti di spaccio della città. La Prefettura ha deciso di istituire a piazza Garibaldi - come nel Görlitzer Park di Berlino - una zona per delinquenti, aggressori, prepotenti e per il libero spaccio senza darne comunicazione ai cittadini ? Piazza Garibaldi da centro della città è diventata terra di nessuno dove comanda la delinquenza e nessuno interviene ? Siamo tornati nel Far West ? E gli sceriffi da che parte stanno ? A Teramo non dovrebbe valere la legge del più forte, o si? Qui la legge non è carta straccia. O si ? Serve un morto per farvi intervenire ? I cittadini della zona e dell’intera città non meriterebbero di stare tranquilli, almeno in questo senso ? O sono le forza dell’ordine che stanchi di vederli uscire gli fanno fare il comodo loro in città ? E comunque il tempo di virus, visto il pericolo in corso, visto il decreto in atto queste persone non andrebbero identificate e multate come da legge. Questo aggressore dov’è residente ? I carabinieri che gli hanno chiesto i documenti lo sanno. Che ci faceva in piazza Garibaldi ? Perché non è stato multato ? Visto che sosta sempre in una zona per il momento a lui interdetta perché non viene arrestato e gli fa fatto capire che in Italia e anche a Teramo le regole si rispettano ? I cittadini della zona sul una chat e sui social hanno deciso di dare vita ad una raccolta di firme da inviare al Ministro degli Interni per chiedere spiegazioni. Teramo è una città tranquilla non possiamo permettere a pochi elementi, individuati, di rovinare il clima di civile convivenza. A nessuno può essere concesso di insultare persone anziane, minacciare e aggredire chi interviene a difenderle e a difendere il diritto. A nessun violento può essere lasciata mano libera. Nessun Joker può avvelenare la tranquillità del centro di Teramo e della città tutta. I violenti vanno fermati. I cittadini chiedono al Prefetto di intervenire . Prima che accadano cose ancora più gravi.
Leo Nodari