Angelo Di Matteo, 45 anni, presidente rappresentante legale del consorzio Cirsu e fino a dicembre 2013 ai vertici di Legambiente Abruzzo; Massimo Martinelli, 49 anni, presidente del consiglio di amministrazione della ditta Consorzio Stabile Ambiente dell’Aquila e Francesca Maria Siciliani, 44 anni, amministratore unico della ditta Gea dell’Aquila. Sono i tre iscritti nel registro degli indagati dalla procura di Teramo (pm titolare dell'inchiesta, Luca Sciarretta), circa presunte violazioni di normative di carattere ambientale nell'impianto di Grasciano. Tutti indagati in concorso. Un atto dovuto nell'ambito del decreto di ispezione firmato dal pm ed eseguito a inizio anno dagli agenti del Corpo Forestale e dall'Arta, dopo l'esposto del Comitato di tutela Val Tordino. “Un rivolo di liquido di colore scuro, verosimilmente percolato, proveniente in parte dal pozzo di raccolta del percolato” è quanto rilevato, come da verbale, durante quel sopralluogo di fine gennaio. Percolato finito nel fiume Tordino, a tutela del quale proprio lunedì mattina è stato sottoscritto un accordo quadro “piano di miglioramento” in Provincia, tra i Comuni afferenti all'asta fluviale e tutti gli enti ed associazioni interessati. Una settimana fa c'è stato un nuovo controllo da Forestale ed Arta che ha confermato il corretto funzionamento dell'impianto, senza altre fuoriuscite di quel liquido incriminato: al Cirsu, dunque, non ci sarebbe traccia di svernamenti.
A fine aprile, nella piattaforma del Cirsu potrà tornare l'indifferenziato dei Comuni afferenti al consorzio (Giulianova, Bellante, Notaresco, Morro d'Oro, Roseto e Mosciano), grazie anche all'autorizzazione integrata ambientale arrivata a fine marzo dalla Regione. Così come all'interno dell'impianto, dopo la revoca del vincolo sempre da parte della Regione Abruzzo, possono tornare a transitare rifiuti in ingresso.