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A conclusione di complessa e articolata attività investigativa, il NAS di Torino ha eseguito 3 Ordinanze di Custodia Cautelare agli arresti domiciliari con contestuali 210 decreti di perquisizione su tutto il territorio nazionale, provvedimenti emessi dalla Magistratura torinese, indagando complessivamente 32 persone coinvolte a vario titolo.

L’indagine mirata al contrasto del traffico di sostanze anabolizzanti e dopanti partita dalla Procura della Repubblica di Torino, ha coinvolto numerose zone d’Italia. Anche in Abruzzo ha messo nel mirino alcuni “esperti” di bodybuilding e tra di essi un trentenne Aquilano trovato in possesso di numerose confezioni di specialità medicinali, siringhe intramuscolo e materiale cartaceo con modalità di utilizzo.
Circa 100 confezioni illegalmente detenute e sequestrate dai militari del Nas di Pescara. TREMBOLONE , TESTOSTERONE STANAZOLOLO, GONADOTROPINA E DIURETICI i farmaci oggetto del provvedimento

L’indagine origina da una precedente attività investigativa nella quale numerosi bodybuilder agonisti del torinese erano stati trovati in possesso di un ingente quantitativo di farmaci anabolizzanti, approvvigionati anche mediante l’uso di applicazioni su smart-phone. La minuziosa attività di analisi di messaggistica su noti applicativi di chat on-line contenute su tali dispositivi consentiva di risalire ad una fitta rete dedita al traffico di sostanze dopanti, su tutto il territorio nazionale, individuando alcuni strategici trafficanti e diversi spacciatori che operano su larga scala. In particolare, a seguito di alcune preliminari perquisizioni mirate  a carico di soggetti ritenuti centrali, veniva rinvenuto e sequestrato un ingente quantitativo di farmaci anabolizzanti, definendo investigativamente tre distinti filoni di fornitura, che confluivano sul medesimo soggetto, rispettivamente insistenti in Puglia, Sicilia e Veneto. I tre canali erano gestiti mediante profili facebook “civetta”, nel quale erano illustrati e pubblicizzati farmaci anabolizzanti al fine di attrarre il potenziale cliente il quale, dopo un primo contatto, veniva indirizzato su una chat criptata. Tutti i pagamenti avvenivano tramite carte Postepay e bonifici Western Union. Le spedizioni dei plichi venivano effettuate tramite ignari servizi di corriere espresso. 

I reati perseguiti sono l’art.586 bis C.P. (Utilizzo o somministrazione di farmaci o altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti); art. 73 D.P.R. 309/90 (spaccio di sostanze stupefacenti del tipo nandrolone); art. 648 C.P.(ricettazione); art. art. 348 C.P. (esercizio abusivo della professione sanitaria); art. 445 C.P. (commercio e somministrazione di farmaci in modo pericoloso per la salute pubblica); art. 443 C.P.  (commercio di medicinali guasti e/o imperfetti)

Tutti i 210 soggetti oggetto di interesse operativo, risultano ben inseriti negli ambienti sportivi (palestre, personal trainer, body builder, negozi di integratori alimentari, operatori della sicurezza), sia a livello nazionale che internazionale, con precedenti specifici nel campo del doping. Di questi:

  • 74 atleti agonisti iscritti a federazioni sportive;
  • 11 titolari di palestre (su tutto il territorio nazionale);
  • 4 titolari di negozi di integratori alimentari (su tutto il territorio nazionale).

I farmaci oggetto di traffico sono medicinali contenenti principi attivi ad effetto anabolizzante (con obbligo di prescrizione medica), alcuni dei quali destinati all’uso veterinario e in gran parte non commercializzabili sul territorio nazionale. I quadri sanzionatori sul commercio illecito e la somministrazione di tali farmaci, sostanzialmente di provenienza straniera, sono disciplinate dalla Legge 376/2000 sul contrasto al doping e dal DPR 309/90, testo unico sugli stupefacenti: a tal riguardo al fine di dimostrare come tali traffici siano “contigui” a quelli riconducibili alle più consuete sostanze stupefacenti, vi è da riportare che nell’ambito dell’attività investigativa, è stato effettuato, a latere dell’indagine principale, anche un rilevante sequestro di sostanze stupefacenti (5 kg. di marijuana e hashish).

Meritevole di approfondimento è anche il campo d’azione dell’indagine che ha interessato anche l’ambito internazionale. Infatti sono stati effettuati accertamenti sui canali di fornitura esteri, eseguiti con la collaborazione di EUROPOL quale agenzia di cooperazione internazionale delle Forze di polizia. L’attività d’indagine odierna, si inserisce nell’ambito di una vasta azione/operazione di contrasto al doping, sviluppata e coordinata a livello europeo proprio da EUROPOL, nella quale i Carabinieri dei NAS rivestono il ruolo di co-leader sulla scorta dell’expertise di eccellenza maturata nel settore e riconosciuta nei consessi internazionali.   

La stessa EUROPOL ha fornito di supporto attivo all’operazione con l’impiego di proprio personale operativo e di analisi criminale mediante un VMO (Virtual Mobile Office) che, da remoto (a causa dell’emergenza pandemica in corso), ha consentito in tempo reale di effettuare riscontri operativi immediati in tutto il territorio europeo.