Momenti concitati nella mattinata di ieri 7 agosto per il personale del Posto di Polizia Estivo di Alba Adriatica che a seguito dei serrati servivi di controllo del territorio, voluti dal Questore di Teramo De Simone, lungo la costa teramana, traeva in arresto, in questo comune, un quarantaduenne D. F. C. di Roseto degli Abruzzi, il quale con il concorso dei familiari aggrediva gli operanti e li colpiva con un paio di forbici.
L’attività di polizia, in occasione della stagione estiva, con particolare attenzione ai reati dello spaccio e detenzione di stupefacenti, visto anche la presenza importante di giovani ed adolescenti che più di tutti “vivono la Movida”, dopo l’arresto della scorsa settimana, sempre per il reato di spaccio, segna un altro colpo alla comune criminalità. Infatti personale dell’UPGSP, diretto dal Commissario Patrizia Corvaglia, con la Volante Mare, nelle vicinanze della stazione Ferroviaria, fermava l’uomo, appiedato, che a seguito di un normale controllo, si mostrava da subito insofferente e, con una mossa repentina, tentava, invano di occultare un involucro, risultato poi contenere 50 grammi di hashish. Si procedeva alla perquisizione in Roseto degli Abruzzi, dove lo stesso abita con la madre ed il fratello; è qui che l’uomo, forte della presenza dei parenti, i quali sin da subito aggredivano i poliziotti intervenuti, prima tentava più volte di allontanarsi e poi cominciava a colpire gli operanti con calci e pugni. Con fatica venivano contenuti i suoi colpi anche perché i familiari si interponevano con l’evidente scopo di sottrarlo alla presa degli operanti. Sul posto in ausilio giungeva altra pattuglia della Volante mare ed una del commissariato di Atri. Nel frattempo pero l’arrestato riusciva ad impossessarsi di un paio di forbici, poste su un tavolo e con queste con una vera furia, colpiva in più parti i due agenti che lo avevano arrestato. In particolare cercava di colpire al petto uno dei due e solo la prontezza di riflessi permetteva di disarmarlo e di far cadere le forbici in terra. Nel parapiglia, il quarantaduenne riusciva anche prendere un paio di tronchesi e colpire l’altro agente, il tutto mentre i parenti si adoperavano per sottrarlo alle manette.
Nell’abitazione, veniva trovato anche un fucile ad aria compressa che insieme agli altri oggetti usati per colpire gli agenti veniva sequestrato.
L’arrestato che dovrà rispondere dei reati di tentato omicidio, lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, veniva tradotto presso la casa circondariale di Rieti a disposizione dell’A.G., mentre i congiunti, veniva indagati in stato di libertà per concorso nella resistenza a pubblico ufficiale e la madre anche per il rifiuto di fornire le proprie generalità.