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Il pubblico ministero della procura della Repubblica di Avezzano (L'Aquila), Roberto Savelli, ha disposto, confermando le accuse, l'avviso di chiusura delle nuove indagini nei confronti dell'ex assessore regionale di centrodestra alla Protezione civile Daniela Stati e di altri 4 indagati, nell'ambito dell'inchiesta di circa 4 anni fa per presunte tangenti legate alla società Abruzzo Engineering. Si tratta del padre della donna, Ezio Stati, il marito, Marco Buzzelli, l'imprenditore Vincenzo Angeloni, ex parlamentare di Alleanza nazionale e presidente della Valle del Giovenco Calcio in serie C1 e  Sabatino Stornelli, ex amministratore delegato di Telespazio e di Selex service management, società del gruppo Finmeccanica. È la prima tappa dopo il "riavvio" dell'inchiesta disposto, lo scorso dicembre, a 3 anni e mezzo dalle manette "eccellenti" per alcuni degli indagati, dal giudice per l'udienza preliminare avezzanese, Paolo Andrea Taviano, che aveva chiesto al pm di riformulare il capo di imputazione chiarendo meglio alcuni aspetti. I fatti si riferiscono al 2009, mentre nell'agosto 2010 la notizia dell'indagine portò alle dimissioni della Stati, per la quale era stata chiesta l'interdizione dai pubblici uffici, e ad altre quattro misure cautelari: carcere per Ezio Stati e Angeloni, domiciliari per Buzzelli, obbligo di dimora per Stornelli. Secondo le accuse, la Stati avrebbe fatto pressioni sul presidente della Regione, Gianni Chiodi, per modificare un'ordinanza della presidenza del Consiglio per far rientrare la società regionale Abruzzo Engineering tra quelle qualificate per le pratiche della ricostruzione del post-sisma dell'Aquila. Alla società, le cui quote sono per il 60 per cento della Regione, per il 30 di Finmeccanica e per il restante 10 per cento della Provincia dell'Aquila, sarebbero dovuti essere affidati in particolare studi di progettazione.