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carabinieri nas cronaca 768x433l Dirigente del Servizio Igiene Epidemiologia e Sanità Pubblica dell’ASL di Teramo ha disposto la chiusura di uno studio odontoiatrico abruzzese*. La disposizione deriva da una segnalazione effettuata dal NAS di Pescara i cui militari, nel corso di un’ispezione, avevano rilevato che la struttura presentava gravi carenze igienico sanitarie. Il valore dell’attività inibita è di mezzo milione di euro circa.

 

* a beneficio degli immancabili "leoni da tastiera", certastampa ricorda che: i comunicati dei Nas non svelano mai il nome dell'azienda coinvolta, perché per legge è consentita la pubblicazione dei nomi delle aziende e delle persone coinvolte nei reati "alimentari" solo quando la sentenza è passata in giudicato, ovvero dopo tutti i gradi di giudizio. Il decret del 7 agosto 1986, n. 462 prevede che sia il Ministero della salute a pubblicare ogni anno sulla Gazzetta ufficiale e sui giornali le sanzioni passate in giudicato relative ai reati alimentari. E’ vietato pubblicarli prima, anche perché si tratta quasi sempre di infrazioni legate a comportamenti sbagliati, non ad una totale illegalità dell'attività aziendale. Nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di infrazioni sanabili col pagamento di una sanzione (come una multa). RIvelare il nome dell'azienda potrebbe significare in qualche caso condannarla alla chiusura, con la perdita di posti di lavoro. Inoltre, all'azione delle forze dell'ordine potrebbe seguire un ricorso dell'azienda, con esiti magari contrari, quindi rivelarne il nome sarebbe un gravissimo danno per l'azienda stessa.