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Ernino D'Agostino, segretario del SUNIA Teramo, Emidio Angelini dell'UNIAT Teramo e Antonio Di Berardo del Sicet Teramo accusano duramente Comune e Ater di aver disatteso gli impegni previsti nell'intesa firmata con i sindacati degli inquilini e revocano l'adesione al protocollo su via Longo: “Abbiamo appreso dagli Organi di informazione che il 24 aprile scorso il Comune di Teramo ha sottoscritto con la società “Investire Immobiliare” l’accordo per l’intervento di housing sociale riguardante l’area di Via Longo. Nonostante la nostra presa di posizione pubblica dello scorso 8 Aprile e le rassicurazioni ricevute in risposta dal Sindaco, è stato violato, nella forma e nella sostanza, il Protocollo di Intesa sottoscritto dal Comune di Teramo e dall’ATER con le Organizzazioni SUNIA- SICET- UNIAT”, si legge in una nota. L'intesa prevedeva, al primo punto, che “il Comune di Teramo e l’ATER di Teramo si impegnano a fornire tempestivamente, prima dell’adozione di ogni provvedimento amministrativo, tutte le informazioni relative all’implementazione del progetto”; al secondo punto, che Comune e ATER “si impegnano a perseguire, nelle sedi negoziali e nella definizione del progetto, il massimo incremento del numero di nuovi alloggi da assegnare a canone ERP; prevedeva infine, al punto 6, che Comune e ATER “si impegnano a presentare entro il 30 Novembre 2013 un Programma generale degli investimenti e della gestione del patrimonio abitativo pubblico nel territorio del Comune di Teramo per farne oggetto di uno specifico Tavolo di concertazione”. Impegni disattesi, puntualmente, stando alla denuncia di Sunia, Sicet e Uniat: Comune e Ater hanno raggiunto l'accordo con la stazione appaltante senza aver fornito alcuna informazione; non si ha alcuna certezza sul numero di alloggi a canone sociale previsti dal progetto e non vi è alcuna traccia del Programma generale e tantomeno del Tavolo di concertazione. Per questo, annunciano i sindacati, si è decisa la revoca dell'adesione al protocollo d'intesa: “Da questo momento non parteciperemo più alle procedure per la mobilità degli assegnatari di Via Longo ed agiremo liberamente per le eventuali azioni di tutela individuale o collettiva”. E incalzano: “A fronte della messa a disposizione del patrimonio pubblico costituito da un’area pregiata, adiacente al Centro Storico di Teramo, e di un investimento pari a 20 milioni di Euro, sostenuto dall’ intervento finanziario della Cassa Depositi e Prestiti (quindi pubblico) rischiamo di avere nei prossimi anni questo scenario: da 96 alloggi a canone sociale di Via Longo si può passare anche a zero, visto che l’ATER dovrebbe ricostruire “a sue spese” una palazzina, ma non ha presentato nessun programma di investimenti; non è nemmeno certo che tutti i nuovi alloggi saranno locati a canone concordato, secondo i parametri dell’Accordo territoriale recentemente sottoscritto fra le organizzazioni degli inquilini e quelle della proprietà immobiliare; nel frattempo, tutti gli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica disponibili nel Comune di Teramo dovranno essere destinati al trasferimento degli assegnatari di Via Longo, senza poter dare alcuna risposta alle tantissime famiglie che vivono una condizione di emergenza abitativa”. Proseguono i sindacati: “Sarebbe questo l'Housing Sociale?Ma per favore...”

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