Tragica esplosione questo pomeriggio nella fabbrica di fuochi d’artificio Esplodenti Sabino in contrada Termini a Casalbordino, in provincia di Chieti, un dramma costato la vita a tre operai.
Le tre vittime, che erano di Casalbordino, Pollutri e Guilmi, avevano 45, 46 e 54 anni, e sono state ritrovate poco distanti l’una dall’altra, in una delle casematte dell’azienda. Lanciato l’allarme, sul posto sono subito arrivati i soccorritori e il 118 con l’elicottero partito da Pescara. I Vigili del Fuoco hanno messo in sicurezza l’area e solo dopo il personale sanitario è potuto intervenire. Per accertare che non vi fossero dispersi, i dipendenti in servizio sono stati radunati e contati.
Il medico del 118 una volta sul posto ha effettuato la constatazione dei decessi dei 3 operai, morti sul colpo. Sul posto anche il medico legale. Al momento nella struttura sono impegnati solo gli addetti interni alla sicurezza e i vigili del fuoco: tutti gli altri sono tenuti rigorosamente a distanza. La Procura di Vasto intanto si è già attivata per aprire un fascicolo sull’accaduto.
Non ci sarebbero feriti secondo una prima ricostruzione di fonti sanitarie ma molte ambulanze sono già arrivate dagli ospedali di Lanciano, Vasto e Ortona, oltre all’elicottero del soccorso da Pescara. Evacuato anche un grande distributore di benzina nei paraggi dal quale sono stati fatti andare via molti tir che operano della vicina zona industriale.
Per il rischio di ulteriori esplosioni la ferrovia adriatica è ferma tra Fossacesia il porto di Vasto. Chiusa la Statale 16 “Adriatica” tra Valle Caterina, nel comune di Torino di Sangro (km 497), e Lido di Casalbordino (km 504). Per effetto della chiusura, che si è resa necessaria in via precauzionale, il traffico è temporaneamente deviato sulla rete limitrofa. Il personale Anas e le Forze dell’Ordine sono sul posto per la regolazione della viabilità e per riaprire al traffico la statale non appena sarà ripristinata la sicurezza per la circolazione.
La Esplodenti Sabino, che recupera tra le altre cose polvere pirica dagli ordigni recuperati nelle operazioni di bonifica effettuate degli artificieri, conta circa un centinaio di dipendenti.
Ancora morti per esplosivo in Abruzzo e ancora un incidente per la Esplodenti Sabino di Casalbordino. Ai tre morti di oggi nella azienda frentana si deve aggiungere Bruno Molisani, che nel 1992 aveva 48 anni e che saltò in aria per colpa di una spoletta che innescò una esplosione. Da allora l’azienda ha visto altre sciagure: due i feriti gravi rimasti coinvolti nell’esplosione avvenuta nel 2009. Uno degli operai subì ustioni di secondo e terzo grado su 70 per cento del corpo. Nel 2015 nella sede di Noceto (Parma) poi altri due operai subirono fratture e ferite gravi a seguito di una nuova esplosione.
Negli ultimi 30 anni si segnalano 10 casi di esplosioni da polvere pirica sia in aziende di fuochi d’artificio o depositi: i più gravi furono quelli di Balsorano (L’Aquila) quando a saltare in aria fu una fabbrica di fuochi d’artificio che provocò 6 morti e 4 feriti. Altri gravi incidenti da menzionare si registrarono nel 2013 a Cipressi di Città Sant’Angelo (Pescara) con 4 morti tra lavoratori e proprietari di una azienda di fuochi pirici, a cui si aggiunse tragicamente a distanza di 6 mesi il decesso del vigile del fuoco Berardinucci per le ferite causate da una ulteriore esplosione posteriore, a cui è stata intitolata successivamente la caserma del Corpo a Pescara. L’anno successivo fu la volta della tragedia di Tagliacozzo (L’Aquila) quando nel luglio del 2014 saltò in aria l’azienda Paolelli uccidendo sul colpo 3 persone. Con la tragedia di oggi nella fabbrica Esplodenti di Casalbordino sale così a 21 il calcolo tragico delle vittime in Abruzzo dal 1992 ad oggi.