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L.D.D., di 24 anni, già noto alle forze dell'ordine anche per alcuni disordini in occasioni di manifestazioni sportive a Teramo e S.D.F. Di 18 anni: sono loro gli autori delle scritte vandaliche che, la notte tra il 5 e il 6 maggio scorso, imbrattarono la facciata del Vescovado e di altri edifici nel centro storico di Teramo. “Un grave atto di vandalismo” cosi’ era stato unanimemente definito da tutti, teramani e non. La Digos li ha identificati e denunciati: aveva usato una vernice nera e rossa per tracciare scritte di chiara matrice ultras del Teramo in replica all’articolo stampa di “Repubblica” che aveva definito quella parte della tifoseria come “la più politicizzata delle curve italiane”. Un raid vandalico, per la Questura, che aveva interessato anche altri edifici siti in Via della Verdura e Via Costantini, compiuto nella tarda serata del 5 maggio scorso. Dopo meticolose indagini e la visione di vari filmati di impianti di videosorveglianza del centro storico, la Digos ha identificato i due giovani autori. Il 24enne è stato l'autore materiale delle scritte, mentre il secondo controllava il possibile transito di pattuglie della polizia. Dovranno rispondere di deturpamento ed imbrattamento, come previsto dall’art. 639 del Codice Penale, comma 2, con procedibilità d’ufficio, e sono chiamati anche a risarcire del danno arrecato.