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guardiacostiera1La Guardia costiera non cessa la sua attività di controllo in mare e lungo il litorale di giurisdizione volta a garantire legalità e sicurezza nelle diverse materie di propria competenza.
Dopo una serie di controlli svolti in materia di pesca e di verifiche avvenute nei giorni passati che hanno dato, al momento, esito regolare, si è proceduto, nell’ambito di un’uscita via mare della dipendente motovedetta CP706, al controllo di diverse unità da diporto ed alla verifica delle attività di pesca, con particolare attenzione al rispetto delle zone e degli orari previsti. In particolare, è stato sanzionato nei pressi della piattaforma petrolifera “Giovanna”, tra Pineto e Roseto degli Abruzzi, il conduttore di un natante per sosta in area interdetta alla navigazione e per mancanza del titolo abilitativo previsto, in quanto lo stesso - in possesso della patente nautica entro le 12 miglia - si trovava a navigare ad una distanza di circa 20 miglia dalla costa. Elevati due processi verbali per un totale di oltre 2.800 euro.
Nell’ambito del controllo, invece, attraverso i sistemi di monitoraggio della sala operativa di questo Comando, è stato appurato da parte di un motopesca l’ingresso e l’uscita dal porto di Roseto senza le previste comunicazioni; anche in questo caso il Comandante dell’unità da pesca è stato sanzionato per inosservanza dell’ordinanza emanata dell’Autorità Marittima con apposito processo verbale di euro 2.000.
I controlli in mare ed ai punti di sbarco continueranno anche nei prossimi giorni, mentre proseguono anche le attività di verifica sotto il profilo ambientale nell’entroterra teramano per le verifica sia in materia di scarichi non autorizzati ovvero di gestione dei rifiuti. Da evidenziare un’importante attività svolta lo scorso dicembre da parte del personale del Nucleo operativo ambientale della Guardia costiera di Giulianova che ha portato all’individuazione di diversi illeciti amministrativi oltre che penali nei confronti di una pelletteria nell’entroterra teramano.
Nel dettaglio, a seguito di un’intensa attività di ispezione del sito in parola, sono state contestate violazioni che prevedono sanzioni amministrative da un minimo di 2.000 ad un massimo di 10.000 euro per il mancato aggiornamento del registro carico/scarico rifiuti e da 6.000 a 60.000 euro per la mancanza di autorizzazione all’immissione in pubblica fognatura degli scarichi domestici; inoltre è stata redatta apposita notizia di reato avendo riscontrato uno smaltimento illecito di rifiuti derivanti dal lavaggio delle attrezzature impiegate per la lavorazione delle pelli. Nel dettaglio, è stato rinvenuto uno scarico non autorizzato attraverso il quale il rifiuto prodotto veniva, a discrezione, smaltito in una vasca ovvero nel canale delle acque bianche, poi a sua volta recapitante in un fosso. Sono state altresì informate le Autorità locali, competenti a vario titolo, per le eventuali successive azioni di bonifica/ripristino del sito contaminato.
Sono tuttora in corso e proseguiranno nelle prossime settimane controlli e verifiche finalizzate a garantire il rispetto delle norme vigenti in materia ambientale a tutela del nostro territorio e soprattutto del nostro mare.