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Giovanna Boda, 47 anni, capo del dipartimento per le Risorse umane, finanziarie e strumentali del ministero dell'Istruzione, ex direttrice dell'Ufficio scolastico regionale per l'Abruzzo, è ricoverata in gravissime condizioni al Policlinico Gemelli dopo essersi lanciata dal secondo piano di un palazzo in piazza della Libertà a Roma. Proprio ieri la notizia, diffusa dal quotidiano La Verità, che la donna è indagata per corruzione, in concorso con altre persone, nell'ambito di un'inchiesta della procura di Roma su presunte tangenti per affidamenti di appalti da parte del ministero. Giovanna Boda aveva avuto martedì una perquisizione: gli uomini della Finanza avevano passato al setaccio la sua abitazione romana, l'ufficio di viale Trastevere e una soffitta nella disponibilità della donna. Sconvolta dalla perquisizione, dopo essersi gettata nel vuoto, Boda ha riportato fratture multiple alla colonna vertebrale e al bacino, alle gambe e alle costole ed è stata sottoposta a un intervento. L'ipotesi della procura di Roma è che Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta, rappresentante legale dell'istituto italiano di ortofonologia ed amministratore della Come - Comunicazione & editori, ossia l'agenzia Dire, abbia corrotto la Boda. Regali e benefit per 679mila euro. Almeno questo è il calcolo che ha fatto la Guardia di Finanza. All'alto dirigente, Bianchi, avrebbe anche dato una carta di credito per le spese. In cambio avrebbe ottenuto incarichi e affidamenti dal ministero. Molti contratti da 39mila e 950 euro ciascuno, non è chiaro però quanti siano in totale, l'ipotesi è che si tratti di un numero più che considerevole. E ai militari della Guardia di Finanza, che indagano, non è sfuggito che i decreti, a firma della Boda, a favore dello psicoterapeuta ed editore, non raggiungono per un soffio i 40mila euro, importo a partire dal quale gli affidamenti diretti non sono consentiti dalla legge.