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mauro febbo 777x437 1Un tesoretto di oltre mezzo milione di euro, oltre la metà in contanti, nei forzieri di Mauro Febbo, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, indagato per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sugli affari sanitari dell'imprenditore Vincenzo Marinelli. La maggior parte dei soldi si trovava nella cassetta di sicurezza di una banca di Pescara, intestata alla figlia del politico che ne aveva però l'uso esclusivo. Febbo è accusato di corruzione per il polo oncologico di Chieti. Il Messaggero nell'edizione Abruzzo scandisce i dettagli di un'inchiesta tutta ancora da provare ma che ha destato sconcerto in Regione per quanto sta accadendo con nomi di spicco della politica regionale finita sotto la lente di ingrandimento. Nel registro degli indagati, sono finiti altri politici: Silvio Paolucci, ex assessore regionale alla Sanità in quota Pd, insieme ai leghisti Fabrizio Di Stefano e Sabrina Bocchino. D'altronde l'iter per l'approvazione del project financing ebbe inizio ai tempi della giunta D'Alfonso e proseguì con l'avvento della giunta Marsilio: l'ipotesi della Procura è che nel corso del tempo, prima che il progetto finisse su un binario morto, siano stati stretti accordi illeciti, trasversali agli schiarimenti e alle forze politiche, nel tentativo di portare in porto l'affare. La Procura ipotizza che il tesoretto comprenda anche i soldi della presunta tangente che sarebbe stata versata a Febbo, al fine di velocizzare l'approvazione del Project financing per il nuovo polo oncologico dell'ospedale di Chieti. Tutto ancora da dimostrare.l