Gli operai della Rolli diventano contadini
Oltre 200 tra impiegati e operai a tempo indeterminato e oltre 600 operai stagionali dell'Industria Rolli Alimentari di Roseto rischiano, dal prossimo 1 luglio, di dover rinunciare all'attuale contratto di categoria per chi lavora nel settore dell'industria alimentare e doversi accontentare del contratto come impiegati e operai agricoli. Una prospettiva paventata dalla società, nelle scorse ore, anche alle rappresentanze sindacali che chiedono adesso di capire se e con quali modalità i vertici della Rolli possano procedere ad un simile stravolgimento lavorativo e di vita per i "dipendenti". Cisl e Cgil si dicono preoccupate per le prospettive che, da inizio luglio, potrebbero interessare circa 800 lavoratori, fissi o stagionali che siano. Passare da un contratto “industriale” ad uno “agricolo” significherebbe rinunciare ad una significativa percentuale di salario mensile (aspetto fondamentale) e tutele, non solo normative ma anche contributive. Il segretario della Fai Cisl Abruzzo-Molise, Franco Pescara, conferma l'assoluta preoccupazione: “Metteremo in campo ogni tipo di verifica sulle fattibilità e legittimità dell'ipotesi paventataci dalla società. Faremo tutto quello che è in nostro potere per tutelare lavoratori che rischiano di vedere trasformata irreparabilmente la propria vita e la propria condizione lavorativa...”, dichiara. Se un operaio dell'industria alimentare a tempo determinato, ad esempio, riesce a percepire fino anche a 12 euro all'ora (ossia 96 euro al giorno), un operaio agricolo non raggiungerebbe la soglia degli 8 euro all'ora (ossia 64 euro al giorno, trenta euro in meno dell'attuale inquadramento). Una situazione che si annuncia esplosiva, vista l'ingente numero di impiegati e addetti dell'azienda storica con sede a Roseto e a Parma. Inoltre, stando a quanto sarebbe emerso dall'incontro avuto a Sant'Atto a Teramo con le rappresentanze sindacali e il referente di Confindustria, il 1 luglio l'Industria Rolli Alimentari intende cedere l'azienda alla cooperativa Salpa. I sindacati si oppongono al piano illustrato dalla società. Il nuovo incontro è stato convocato per il prossimo 6 giugno. Nel frattempo, i lavoratori continuano a chiedere garanzie.