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I carabinieri del comando stazione di Sant'egidio  diretti dal lgt. Mario De Nicola, nel corso di mirati servizi di controllo del territorio, hanno rintracciato ed arrestato su ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere emessa dal g.i.p. (dott. Giovanni De Rensis), su conforme richiesta del sostituto procuratore (dott.sa Irene Scordamaglia), Carmine Lupi, 28enne di Ancarano, celibe, nullafacente. Il giovane era già sottoposto alla misura cautelare personale coercitiva del divieto di avvicinamento alla casa familiare in ancarano, notificata 11 febbraio 2014 sempre dai carabinieri di Sant'Egidio  poiché ritenuto responsabile dei delitti di estorsione nei confronti della madre 52enne e maltrattamenti in famiglia, commessi per circa un anno (2013) ai danni della madre e dei due fratelli di 24 anni e di 30 anni. Per circa un anno Lupi ha chiesto periodicamente 40 € alla volta alla madre per andare a giocare ai videopoker e quando non gli veniva corrisposto il denaro erano subito minacce, spintoni e schiaffi, atteggiamento che riservava, senza alcuna remora, nei confronti dei due fratelli quando gli negavano il denaro. L’emissione dell’ordinanza restrittiva scaturisce dopo due segnalazioni dei carabinieri di Sant'Egidio  a seguito della violazione di Lupi di avvicinarsi all’abitazione della madre, dalla quale doveva restare distante almeno 500 metri, senza preventiva autorizzazione del giudice. In una circostanza, precisamente il 9 maggio u.s., l’imputato si era recato presso l’abitazione della madre e si era letteralmente attaccato al citofono di casa, episodio riferito ai carabinieri dalla madre, mentre il 23 maggio successivo, veniva rintracciato in ancarano sotto casa della madre dalla pattuglia dei carabinieri e condotto in caserma, ma successivamente lo stesso dopo essere stato rilasciato si ripresentava sotto casa della madre, episodio quest’ultimo che determinava l’ennesima segnalazione alla procura della repubblica che ha aggravato il precedente provvedimento emettendo quello restrittivo. Per Lupi, dopo le formalità di rito, si sono aperte le porte della casa circondariale di Teramo per restare a disposizione della Procura.