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CIACCIAINCOMUNEE' la procura capitolina che ha disposto il fermo, ritenendo fondato il pericolo di fuga all'estero dei fratelli Ciaccia (Mario è residente nel Principato di Monaco e dalle intercettazioni sarebbe emerso l'intento di lasciare l'Italia per trasferirsi in America dove avevano già preso contatti).

Pesanti sono le accuse mosse nei loro confronti. Si parla di «associazione per delinquere finalizzata al trasferimento fraudolento di beni per agevolare il riciclaggio e il reimpiego di proventi di reato e per eludere misure di prevenzione patrimoniale; appropriazione indebita; riciclaggio, impiego e autoriciclaggio di denaro di provenienza illecita; emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti; truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche ed indebite compensazioni».

Insieme ai due fratelli al momento figurano anche altri 17 indagati, si legge sul quotidiano Il Messaggero, tra i quali Massimo Chierchia, attuale amministratore delegato del Teramo Calcio, e Luigi Coni, componente del nuovo Cda della società calcistica, entrambi ritenuti dalla Procura di Roma prestanome dei Ciaccia (nella foto con il Sindaco di Teramo, non è indagato invece Federico: il Ds) nonché uomini che avrebbero assunto cariche di amministrazione e di rappresentanza in seno a società operative direttamente riferibili a Davide e Mario, «società poi impiegate secondo le direttive impartite per soddisfare le loro esigenze e per attuare le strategie economiche, finanziarie da loro occultamente perseguite per interposte persone».
Nell'elenco degli indagati figurano pure un notaio, altri prestanome, commercialisti, un operatore finanziario, un ingegnere e un architetto, oltre alla mamma dei fratelli Ciaccia, Maria Domenica Fabbi, inserita come socia e amministratrice di società in trasformazione. E' principalmente sui due fratelli, però, che si è concentrata l'attenzione degli inquirenti, tanto da arrivare a chiedere solo per loro la misura urgente del fermo, con il successivo trasferimento in carcere.

I due imprenditori avrebbero usufruito, sempre secondo Il Messaggero, indebitamente anche degli incentivi per il Superbonus per ottenere crediti fiscali fino al 110% passati, però, attraverso l'attribuzione della committenza ad una Onlus. Si parla di false asseverazioni e visti di conformità rilasciati da professionisti compiacenti e anche corroborate da rilievi fotografici che non corrispondevano alla situazione reale. Tutto questo, però, gli avrebbe permesso di ottenere la monetizzazione dei crediti fiscali con un conseguente danno patrimoniale allo Stato adesso tutto da provare.

In questa ottica, qualora le accuse dovessero essere confermate l'interesse per il vecchio stadio Comunale. manifestato pubblicamente al Sindaco di Teramo, con  l'intenzione di voler presentare un bel progetto assume un aspetto singolare