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FRATELLICIACCIAEra probabilmente il vecchio stadio comunale, il motivo primo della venuta a Teramo dei fratelli Ciaccia. Più che i numeri della classifica della serie C, quelli che interessavano erano i numeri dei vantaggi fiscali lucrabili. Sul vecchio stadio, c’era un’operazione da superbonus da 20 milioni di euro. Scrive a tal proposito Valeria Di Corrado sul Tempo di oggi:

Il 12 ottobre scorso Davide Ciaccia telefona alla moglie per darle una lieta novella: «Abbiamo comprato il Teramo! Ho chiamato Gabriele (gli inquirenti ritengono si tratti di Gabriele Gravina, presidente della Figc, ndr) perché avevo detto che semmai fossi rientrato nel professionismo comunque prima gli sarei andato a chiedere una pseudo autorizzazione... tutto sommato ha risposto subito e c’ho appuntamento mercoledì a via Allegri (sede della Federazione italiana giuoco calcio, ndr) alle 10. Cioè, Lotito (estraneo ai fatti, ndr) può avere tre squadre e noi non le potemo avere, non ho capito... cioè il calcio è un’attività come le altre, se fatta con intelligenza». L’intelligenza di cui parla Ciaccia consiste, presumibilmente, nell’usare indebitamente i crediti fiscali riconosciuti fino al 110% per lavori di efficientamento energeti- co e antisismico di immobili privati o gestiti da onlus, ma in realtà mai eseguiti. «Noi rimettiamo a posto tutto col Superbonus... cioè io voglio presentare un’operazione da 20 milioni di euro», spiega Davide Ciaccia a proposito del vecchio stadio di Teramo.