Tutto in una settimana. Anzi: tutto e il contrario di tutto. E se il “tutto” era il fermo dei fratelli Davide e Mario Ciaccia, prelevati dalla Finanza e accompagnati in carcere nell'ambito di un'inchiesta della procura di Roma che coinvolge sei regioni, con ipotesi di reato anche pesantissime, come l'associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, il “contrario di tutto” è la mancata convalida del fermo. E se il “tutto” era, giovedì 25 novembre, il sequestro di tutte le partecipazioni azionarie dei Ciaccia, compreso il 60% delle quote della Teramo Calcio, il “contrario di tutto” è, il 2 dicembre, il dissequestro di tutte le partecipazioni azionarie, comprese le quote della Teramo Calcio. Il giudice per le indagini preliminari, dunque, non ha ritenuto, così come era avvenuto per il fermo, che esistessero i presupposti per convalidare il provvedimento adottato dalla Procura che, sulla base di un ipotizzato pericolo di fuga e alla vigilia di un importante affare immobiliare, aveva ritenuto necessario adottare sia il fermo dei due fratelli, sia il sequestro di tutti i loro beni. Ad ufficializzare l’avvenuto dissequestro, è stato l’ad della Teramo Calcio, Massimo Chierchia.