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Indaga la Polizia sull'incendio che questa notte ha completamente distrutto una serra all'interno del vivaio lungo la nazionale a Piano d'Accio e che ha provocato l'esplosione di due bombole del gas. Un incendio che, da una primissima relazione verbale resa dalla squadra dei Vigili del Fuoco del comando provinciale di Teramo intervenuta sul posto pochi minuti dopo le 4, non contemplerebbe elementi e tracce utili a sostenere l'ipotesi del dolo. Eppure sono diverse le situazioni su cui gli inquirenti intendono fare chiarezza per escludere che, qualcuno, questa notte, abbia voluto colpire i titolari dell'avviatissima attività di coltivazione e vendita diretta di fiori e piante a Piano d'Accio: stando alle primissime indiscrezioni, entrambi i titolari, entrambi separati dai rispettivi ex coniugi, avrebbero ricevuto alcune minacce nei giorni scorsi. Più che minacce intimidatorie, degli screzi che però, all'alba di oggi, quando anche la Scientifica si è portata sul luogo dell'incendio, sono tornate prepotentemente alla mente dei diretti interessati. Solo paure? Supposizioni? Illazioni? Certo è che, in ogni caso, gli screzi che sarebbero insorti muoverebbero da questioni squisitamente sentimentali, non sufficienti, pare, a far sostenere l'ipotesi di un'azione dolosa. Ma, al momento, gli investigatori non tralasciano alcuna pista. Altro elemento su cui bisognerà necessariamente fare chiarezza attiene ad un'automobile che, intorno alle 3, durante un pattugliamento lungo la nazionale, sarebbe stata notata da una volante della Polizia: un'auto che, quando i Vigili del Fuoco sono arrivati sul posto, non vi era più. Prematuro sostenere che, magari, quell'auto fosse guidata da chi potrebbe teoricamente, e solo teoricamente, aver appiccato il fuoco ad uno dei capannoni adibiti a serra. Altra anomalia, sempre secondo le indiscrezioni raccolte, sarebbe nell'eccessiva velocità di propagazione delle fiamme: tra la telefonata al 115 che segnalava "un piccolo incendio ad una piccola porzione della serra"e l'arrivo sul posto dell'autobotte dei Vigili del Fuoco sarebbero passati scarsi cinque minuti: essendo, per altro, le 4 del mattino e non dovendo fare i conti col traffico tra Teramo centro e la nazionale per Piano d'Accio. Quando i Vigili sono arrivati di tutto si trattava tranne di un minuto incendio: il capannone, particolarmente grande, era completamente avvolto dalle fiamme. Circostanza che potrebbe far pensare allo sversamento di un liquido infiammabile, un cosiddetto "accelerante". Fortunatamente non si sono registrati danni alle persone, nonostante l'esplosione delle due bombole del gas che si trovavano all'interno del capannone. Ma restano tanti i dubbi su questo episodio di cronaca che ha risvegliato, bruscamente, un'intera frazione di Teramo all'alba di oggi. La procura si avvia ad aprire l'inchiesta. IL VIDEO (CLICCA QUI)